Migranti, sequestrata Aquarius e indagata Msf per gestione rifiuti

La Nave Aquarius finisce sotto sequestro insieme a beni del valore complessivo di 460 mila euro. È quanto eseguito dalla guardia di finanza di Catania, su disposizione della procura, nell’ambito di un’indagine per smaltimento illecito di rifiuti pericolosi che coinvolge 24 persone e la ong Msf. Il sequestro viene effettuato nei confronti sia degli agenti marittimi Gianino Francesco e Romeo Giovanni Ivan, sia delle ong ‘Medici senza frontiere – Operational Centre Belgium – Missione Italia’, ‘Medici senza frontiere – Operational Centre Amsterdam’, sia infine di appartenenti a vario titolo a tali enti. Secondo gli inquirenti, gli appartenenti alle ong concordavano con gli agenti marittimi di smaltire sistematicamente rifiuti speciali sanitari pericolosi a rischio infettivo, sanitari e non, derivati dall’attività di soccorso dei migranti a bordo della nave Aquarius, classificandoli come rifiuti speciali ma conferendoli in modo indifferenziato insieme ai rifiuti solidi urbani.

‘Attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti’ (art.452 – quaterdecies del codice penale), il reato contestato nell’indagine dei finanzieri del Comando provinciale di Catania e della Sezione operativa navale, nella quale ha operato il Servizio centrale investigazione criminalità organizzata (SCICO) è la squadra mobile di Catania. Il decreto di sequestro preventivo d’urgenza delle somme di denaro, che era stato disposto d’urgenza da questa Procura ed eseguito su somme in contanti rinvenute nei conti correnti di alcuni indagati incluse le due ong, è stato convalidato dal gip di Catania, il quale ha anche disposto il sequestro preventivo della nave Aquarius ormeggiata a Marsiglia in Francia. “Nello specifico – scrivono gli inquirenti – qualificavano, conferivano e smaltivano fraudolentemente, in modo indifferenziato, i rifiuti derivati dall’attività di salvataggio in mare (gli indumenti contaminati indossati dagli extracomunitari, gli scarti degli alimenti somministrati agli stessi, nonché, i rifiuti sanitari infettivi utilizzati a bordo per l’assistenza medica) eludendo i rigidi trattamenti imposti dalla loro natura infettiva (in ragione della quale gli stessi andavano classificati come pericolosi, sanitari e non, ad alto rischio infettivo)”.

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