“Una nuova apartheid si aggira per l’Italia: quella dei migranti, a cui viene negata anche la possibilità di cercare un appartamento in affitto.Qualcosa che, 80 anni dopo la loro promulgazione, ricorda le leggi razziali. Non è accettabile infatti che il rifiuto di un contratto di locazione possa essere stabilito dalla nazionalità o dal colore della pelle. I criteri riguardano la capacità economica di pagare regolarmente l’affitto, come avviene normalmente. Ma in un Paese travolto da un bombardamento razzista, anche mediatico, finisce per favorire un comportamento discriminatorio”. Lo dichiara Andrea Maestri della segreteria nazionale di Possibile, commentando la denuncia dei Ilfattoquotidiano.it.
“L’Italia – aggiunge Maestri – aveva già vissuto un periodo storico in cui ‘non si affittava ai meridionali’. Dopo un lavoro culturale, questo approccio discriminatorio era stato superato. Poi è arrivata la propaganda, quella becera, che ha soffiato sulle paure. E ora produce il frutto avvelenato del razzismo”.