Migranti, nave Diciotti, non si sblocca ancora la situazione

Non si sblocca ancora la situazione della nave Diciotti, da lunedì sera ormeggiata al porto di Catania con a bordo 150 migranti. La speranza di oggi è che dal vertice dell’Ue in programma nelle prossime ore, i Paesi europei giungano ad una soluzione che spinga il governo italiano a concedere il via libero lo sbarco degli immigrati. Gli unici a scendere fino ad oggi sono stati, oltre ai migranti che necessitavano di cure mediche, i 27 minori non accompagnati sbarcati due notti fa a Catania. Ieri a far visita ai naufraghi sulla nave sono stati alcuni parlamentari, Fava, Boldrini e Magi, e il Garante dei detenuti, che ha anche presentato un’informativa alle procure di Catania e Agrigento sulle violazioni riscontrate. Appelli sono giunti dall’Unhcr e dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni che hanno esortato il governo italiano a consentire lo sbarco. Salvini dal canto suo non arretra, nonostante le inchieste avviate da tre procure, tra cui quella di Agrigento che indaga per sequestro di persona. La Dda di Palermo ha aperto un fascicolo in cui si ipotizza l’associazione a delinquere finalizzata al traffico di migranti e l’associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Nell’indagine, che per legge spetta alla direzione distrettuale essendo prospettati reati di sua competenza esclusiva, sono confluiti gli atti istruttori – principalmente esami di testimoni come i profughi fatti sbarcare a Lampedusa – inizialmente compiuti dalla Procura di Agrigento, primo ufficio inquirente a indagare sulla vicenda. Momenti di tensione intanto si sono registrati ieri sera all ingresso del Molo di Levante a Catania dove un nutrito gruppo di manifestanti si è gettato per terra impedendo ad un mezzo della Polizia di accedere alla zona di sicurezza che conduce ai piedi della nave Diciotti. I manifestanti hanno scandito slogan pro migranti e contro i rappresentanti del mondo politico. “Siamo tutti clandestini, siamo tutti clandestini. Freedom, curria, libertà. Siamo tutti anti fascisti…”. Un manifestante che era riuscito a superare il cordone di sicurezza gettandosi in mare è stato bloccato poco dopo dalla polizia e dai carabinieri.

Sempre in serata, poi, il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Gianfranco Miccichè, che stamani sarà al porto di Catania, ha rivolto una pesante stoccata al ministro dell’Interno attraverso la propria pagina Facebook. “Dici di non temere l’intervento del Presidente della Repubblica, quello del Primo Ministro, o quello di un Procuratore – ha scritto Miccichè -. Io non ti auguro un’indagine per sequestro di persona. Ti auguro di riuscire a provare vergogna. Non so come tu riesca a dormire al pensiero di quanta sofferenza si stia procurando nel tuo nome. Salvini, non ti stai comportando da Ministro di una democrazia occidentale, civile: non stai difendendo i confini d’Italia, perché persino l’ultimo dei soldati in guerra avrebbe pietà di un civile inerme, ferito, indifeso. Salvini, non agisci così perché intollerante o razzista. Perché nel lasciare 150 persone per tre giorni in balìa di malattie e stenti su una nave non c’entra niente la razza o la diversità, c’entra l’essere disumani, sadici. E per cosa poi, per prendere 100 voti in più?”.

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