“L’affermazione piu’ volte ripetuta dai rappresentanti delle ong secondo cui le loro unita’ navali opererebbero sotto il controllo della Guardia costiera e’ corretta, nella misura in cui tale controllo naturalmente sussiste solo nelle fasi del soccorso”, ha sottolineato il comandante generale del Corpo delle Capitanerie di porto-Guardia costiera, ammiraglio Vincenzo Melone, in audizione davanti alla Commissione Difesa del Senato nell’ambito di una indagine conoscitiva sul contributo dei militari italiani nei soccorsi in mare ai migranti e sul ruolo delle ong.
“Tutto cio’ che avviene al di fuori dell’intervento di soccorso – ha spiegato Melone – il prima e il dopo, non ha alcuna rilevanza ai fini sar: non c’e’ e non potrebbe esserci, sulla base delle norme internazionali, alcun controllo preventivo e generalizzato da parte del Corpo sulle attivita’ delle unita’ delle ong, sulle rotte seguite o sulle zone di mare in cui navigano, salvo che per le unita’ che battono bandiera italiana”.