Migranti. Forensic Oceanography accusa l’Italia. Guterres la difende: Lasciata sola da Ue

Un report accusa l’Italia di aver infranto i suoi obblighi di non respingimento che rappresenta uno dei fondamenti del diritto internazionale in tema di rifugiati. Un’altro, e questa volta porta la voce del segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, loda Roma ed accusa l’Europa di averla lasciata da sola. Due voci contrastanti sullo stesso comune denominatore.

L’accusa. Un rapporto realizzato da Forensic Oceanography, sezione di Forensic Architecture spiega che quando la Guardia Costiera libica, alla quale vengono delegate le operazioni di “intercettazione e respingimento” delle imbarcazioni di migranti non può intervenire, l’Italia “opta per una seconda modalità, quella dei respingimenti privatizzati”, operati attraverso “navi mercantili”. Viene analizzato il caso di un gruppo di 93 migranti salpati dalla Libia all’inizio di novembre del 2018 tratti in salvo dalla Nivin, una nave mercantile battente bandiera panamense, che li riportò, contro la loro volontà, nel porto libico di Misurata. I migranti, afferma il rapporto, si rifiutarono di sbarcare dal mercantile, fino a quando non furono costretti “violentemente” a scendere dalla nave dalle forze di sicurezza libiche. I migranti vennero poi riportati nei centri di detenzione e furono soggetti a “forme multiple di maltrattamenti, compresa la tortura”.
L’operazione, secondo il rapporto di Forensic Oceanography, venne “coordinata” dalla Guardia Costiera libica che era “in comunicazione” con una nave della Marina italiana ormeggiata a Tripoli. “Questa nuova strategia è stata implementata dall’Italia, in collaborazione con la Guardia Costiera libica, a partire dall’estate del 2018, come nuova modalità di salvataggio per delega, per mantenere il controllo dei confini e allo scopo di contenere i movimenti di migranti che dal sud del mondo cercano di raggiungere l’Europa”, si legge nel rapporto, che si basa sull’analisi dei dati disponibili e su varie testimonianze, tra le quali quelle dei migranti coinvolti. Forensic Oceanography denuncia che nel caso della Nivin e in altri casi documentati è stato “negato ai migranti che fuggivano dalla Libia il diritto di partire e chiedere protezione all’Italia”. Dunque, l’Italia, attraverso questa pratica “ha infranto i suoi obblighi di non respingimento, uno dei fondamenti del diritto internazionale in tema di rifugiati”. Il rapporto, afferma Forensic Oceanography, è la base per il ricorso che è stato presentato alla Commissione Diritti Umani delle Nazioni Unite dal Global Legal Action Network, per conto di uno dei migranti fatti sbarcare “a forza” dalla Nivin quando essa approdò nel porto di Misura.

Guterres: Italia non aiutata dalla Ue. Di tutt’altro tono le parole utilizzate nel coro del suo intervento al Senato dal segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres. “Stati mediterranei come Italia e Grecia hanno diritto alla solidarietà e al supporto da parte del resto dell’Unione europea” per quanto riguarda la crisi dei migranti “ma finora non abbiamo visto questa solidarietà e questo supporto pienamente materializzati”. Guterres ha elogiato gli “sforzi e l’umanità dell’Italia, ma serve una risposta collettiva”.

“Mi congratulo – ha aggiunto Guterres – con l’apertura, la cura e la compassione che gli italiani hanno dimostrato nei confronti di decine di migliaia di rifugiati che sono arrivati ​​sulle sue rive negli ultimi anni”. “È profondamente preoccupante – ha proseguito – che rifugiati e migranti continuino a morire mentre attraversano mari e deserti. Dobbiamo fare tutto il possibile per impedirlo, intervenendo nei paesi di origine, in quelli di transito e di destinazione. Soprattutto, abbiamo bisogno di risposte collettive, compresi i programmi di sviluppo con opportunità e posti di lavoro nelle regioni di origine”. “Dobbiamo perseguire – ha concluso – i trafficanti di esseri umani e le reti criminali che traggono profitto dalla miseria della gente. Dobbiamo rafforzare percorsi regolari per la migrazione e il reinsediamento dei rifugiati”.

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