Migranti e reato clandestinità

‘Apriamo un dibattito sul tema della certezza e dell’equita’ della pena,  come ha detto il ministro Boschi,  sottolineando che c’e’ un problema di percezione della sicurezza da parte dei cittadini, anche se le statistiche sui reati ci dicono il contrario, e c’è bisogno di risposte dalla politica’, dichiara Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro alla Camera: ‘Il reato di immigrazione clandestina va cancellato, anche per rendere piu’ efficace la lotta contro i mercanti di schiavi ma, contemporaneamente, vanno inasprite le pene e migliorate le procedure per particolari reati che colpiscono i cittadini piu’ indifesi’. Uno di questi, particolarmente sentito, e’ quello dei furti e delle violenze nelle abitazioni. Ci sono ‘predatori seriali’ che compiono reati plurimi e approfittano della lunghezza dei processi in modo che, di fronte al giudice, anche se si sono gia’ macchiati di molti reati, risultano incensurati. Basterebbe una modifica normativa che consenta di far colloquiare le banche dati per consentire a chi giudica di valutare nel modo migliore la pena da comminare. Altrimenti, di fronte alle cosiddette porte girevoli delle carceri, la percezione di insicurezza aumentera’ ancora. Svuotare i luoghi di detenzione e’ un buon proposito, ma non puo’ andare a scapito dei cittadini onesti: ‘Sono contrario al reato di clandestinita’ e penso che vada abolito perche’ inefficace e, paradossalmente, rende piu’ difficile il contrasto al traffico di esseri umani’, continua Damiano. Detto questo penso tuttavia che il governo faccia bene a prendersi una pausa di riflessione su questo argomento, perché non possiamo dare messaggi sbagliati a una opinione pubblica frastornata e sempre piu’ impaurita, e che ha come percezione fondamentale il crescere della violenza e della propria insicurezza.  Angelino Alfano riconosce tutti i limiti di alcune scelte del passato. Come quando, nel 2009, sedeva in quel Consiglio dei ministri che approvò la norma che ora l’Anm e i magistrati più impegnati contro gli scafisti chiedono di abrogare. E tuttavia, benché condivida le ragionevoli obiezioni tecniche di Franco Roberti, il procuratore nazionale antimafia, e quelle altrettanto ragionevoli del ministro Orlando, Alfano tiene il punto: ‘Non è questo il momento opportuno per andare a modificare quel reato. La gente non capirebbe. Il tema è un altro. Nel campo della sicurezza stiamo giocando due partite intrecciate ma diverse: ‘Una sulla realtà e l’altra sulla percezione della realtà. La realtà è che calano i reati, che abbiamo raggiunto nel 2015 il numero più basso di omicidi della storia d’Italia, che i reati predatori come le rapine sono in calo, che la criminalità organizzata non è mai stata così in affanno, che abbiamo saputo gestire 10 mila manifestazioni di ordine pubblico e che, soprattutto, abbiamo svolto finora un ottimo lavoro di prevenzione sul terrorismo internazionale. Ma la percezione dei cittadini italiani è un’altra. Renzi condivide un approccio non ideologico ma pragmatico alla politica e alla realtà. La bussola di noi moderati al governo è proprio questa, il buon senso, la ricerca di una soluzione equilibrata a problemi complicati. Ed è stato il buon senso a suggerirci che non fosse opportuno modificare quella norma’.

Cocis

Circa Roberto Cristiano

Riprova

Quell’allergia alle regole e ai controlli

L’esecutivo sta dimostrando in questi giorni un’insofferenza ai poteri super partes. E’ un atteggiamento che …

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com