Migranti, Crimi insiste: ‘No alla regolarizzazione degli irregolari’

Non indietreggia il capo politico del Movimento 5 stelle Vito Crimi che ribadisce il suo no alla regolarizzazione degli irregolari proposta da Teresa Bellanova, ministra in quota Italia Viva.

“Noi diciamo no alla regolarizzazione degli irregolari. Se il nostro obiettivo è sostenere l’agricoltura allora dobbiamo lavorare a misure per garantire il mercato ma la soluzione non è la regolarizzazione. Come se in agricoltura lavorassero solo migranti irregolari, un assunto sbagliato“, ha dichiarato Crimi ai microfoni di Uno Mattina, in onda su RAI 1. “Noi siamo per l’emersione del lavoro nero, quello dei migranti o meno. Su quel fronte siamo tutti insieme, siamo disponibili”, ha proseguito Crimi dettando di fatto le condizioni per arrivare a un compromesso che possa risolvere la questione che divide la maggioranza di governo.

 Parte della questione si gioca a Palazzo Chigi, con il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha convocato Italia Viva per fare il punto della situazione e tirare le fila del discorso. Nelle ultime settimane i renziani hanno minato le fondamenta della maggioranza con dichiarazioni pubbliche quantomeno provocatorie. E facendo anche riferimento a un possibile passo indietro di IV, pronta anche a lasciare la maggioranza nel caso il premier ‘dovesse optare per la via del populismo‘.

Una proroga di tre mesi del permesso di soggiorno per i braccianti cui è scaduto il contratto come lavoratori stagionali. Questo al momento – si apprende – il punto di caduta delle lunghe trattative sulla regolarizzazione che hanno impegnato anche oggi i ministri di Politiche agricole, Interno, Lavoro e Sud. La misura riguarderà il settore agricolo ed anche il lavoro domestico. Gli uffici legislativi dei ministeri stanno limando un testo. Toccherà poi ai capi delegazione nel Governo valutare se inserirlo nel decreto maggio che andrà nel cdm di domani.

L’ipotesi di partenza – sulla quale spingevano Teresa Bellanova e Giuseppe Provenzano e che aveva l’ok di Luciana Lamorgese – prevedeva una proroga di sei mesi del permesso di soggiorno per i lavoratori cui era scaduto il contratto di lavoro. In tanti hanno perso il lavoro durante l’emergenza Coronavirus. Ma Nunzia Catalfo si opponeva. Sul punto nei Cinquestelle ci sono sensibilità diverse. Il capo politico Vito Crimi, come detto,  è contrario alla regolarizzazione. Alla fine sarebbe passata l’ipotesi di compromesso dei tre mesi. La misura punta a regolarizzare anche attraverso la richiesta del datore di lavoro, che dovrà versare un contributo allo Stato. Ma questa emersione riguarderà soltanto i lavoratori che si trovano già da tempo in Italia. Secondo le stime circolate nelle discussioni tra i ministri la platea degli interessati dalla misura potrebbe essere intorno alle 300mila persone. Non è però possibile prevedere quanti datori di lavoro vorranno assumersi l’onere di regolarizzare un dipendente. Ora gli uffici legislativi dei ministeri stanno mettendo a punto un testo che in giornata dovrà essere valutato dai capidelegazione per avere il via libera finale.

Matteo Salvini ha minacciato che la Lega scenderà in piazza in caso di sanatoria.”Noi seguiamo le regole, come fanno tanti commercianti incredibilmente multati. Nel rispetto delle regole – ha dettto – se ci sarà una sanatoria di centinaia di migliaia di abusivi protesteremo a nome degli italiani sia nelle aule del parlamento che fuori dalle aule del parlamento”.

 

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