Migranti, asse Di Maio-Conte: Accogliamo donne e bambini. Il no di Salvini: Non cambio idea

La vicenda della Sea Watch e Sea Eye rischia aprire una ulteriore fronte nei già tesi rapporti tra Lega e M5S. Il presidente del consiglio con Luigi Di Maio fanno asse e si dicono pronti ad accogliere mamme e bambini a bordo delle due navi. Una posizione che è stata criticata dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ch di fatto sconfessa il premier ed il suo alleato di governo. “Possiamo inviare a bordo medicine, cibo e vestiti, ma basta ricatti. Meno partenze, meno morti. Io non cambio idea”, scrive su facebook il numero uno della Lega.

Da fonti della Lega si apprende che Salvini abbia sentito Di Maio e si sia cercato di buttare acqua sul fuoco delle polemiche tanto che non ci sarebbe stata alcuna irritazione ma “semplicemente” la volontà di “risolvere problemi”. Le stesse fonti assicurano che il ministro degli Interni sia ” assolutamente sereno” e che i rapporti con Conte e con gli alleati di governo “sono ottimi”. A parole non sarebbe successo nulla ma nei fatti l’accoglienza dei migranti rischia ancora di più di incrinare i rapporti tra Lega e M5S. I due azionisti di maggioranza del governo giallo verde stanno aprendo, o meglio continuando, a cavalcare nuovi ‘argomenti politici’ in vista delle elezioni europee della prossima primavera. Il voto europeo ridisegnerà la geografia politica italiana e la leadership governativa: da questo dipende, nauralmente, la sopravvivenza del governo guidato da Giuseppe Conte. Dal primo gennaio Matteo Salvini e Luigi Di Maio non faranno altro che continuare a fare campagna elettorale. E gli scontri verbali saranno all’ordine del giorno nei prossimi mesi.

Salvini a Di Maio e Conte: Io non cambio idea. Nel post su Facebook Matteo Salvini ha sottolineato che  “una nave tedesca e una nave olandese, in acque maltesi. Ma ad accogliere dovrebbe essere ancora una volta l’Italia. La nostra Italia che ha già accolto quasi un milione di persone negli ultimi anni, la nostra Italia dove più di un milione di bambini vive in condizioni di povertà assoluta”. “Il traffico di esseri umani – ha aggiunto – va fermato: chi scappa dalla guerra arriva in Italia in aereo, come già fanno in tanti, non con i barconi”.

Di Maio: Accogliamo tutti ma no a ricatti dall’Ue. Su Facebook, il numero uno dei 5Stelle ha scritto che “Malta non fa attraccare le imbarcazioni nonostante siano nelle loro acque territoriali a un miglio dalla costa. Tutta l’Europa se ne frega. Non possiamo continuare a cedere a questo ricatto – ha osservato – Ma per me nessun bambino con la sua mamma può continuare a stare in mare ostaggio dell’egoismo di tutti gli Stati europei”. “Malta faccia sbarcare subito donne e bambini da quelle imbarcazioni e li mandi in Italia – si legge nel post – Li accoglieremo. Siamo pronti ancora una volta a dare, come sempre, una lezione di umanità all’Europa intera”. “Poi ci mettiamo al telefono con ognuno dei capi di stato europei e li costringiamo a rispettare le quote previste per ogni Paese. Questa Europa così non va, la cambieremo con le prossime elezioni europee. Ma i bambini non possono pagare il prezzo di un’Europa che si gira dall’altra parte per non vedere”, ha concluso il vicepremier.

Sea Watch: Aiutateci. Philip Hahn, capo missione di Sea Watch 3, in un messaggio ha lanciato l’allarme e ha fatto appello alla Ue affinché riesca a “dare a queste persone un posto sicuro in cui stare”. La situazione a bordo “sta peggiorando sempre più”. Le 32 persone sulla nave, in cerca di un porto da ormai due settimane, “stanno aspettando di poter sbarcare a terra. Lo spazio in cui si trovano a convivere è molto ristretto perché le condizioni climatiche non sono favorevoli e quindi devono raggrupparsi in piccoli ambienti. Devono dormire per terra, senza alcun materasso, ci sono problemi igienici. Abbiamo scorte di cibo solo per un tempo molto ristretto. Attendiamo disperatamente che l’Unione europea riesca a pianificare il loro ricollocamento in diversi Paesi europei e a dare a queste persone un posto sicuro in cui stare”.

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