Nell’indagine della Procura di Milano sulle brusche frenate dei convogli della metropolitana milanese, che risalgono al 4 e al 9 marzo scorsi e che hanno causato il ferimento di 14 passeggeri, al momento si procede per per lesioni colpose a carico di ignoti e si potrebbe contestare anche il rischio di disastro colposo.
Da quanto si e’ saputo il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, che coordina l’inchiesta insieme ai pm Maurizio Clerici e Maura Ripamonti ha nominato un consulente – l’ing. Fabrizio Lucani, lo stesso che si e’ occupato dell’incidente ferroviario di Pioltello – che dovra’ esaminare una cinquantina di segnalazioni arrivate all’Atm nell’ultimo anno e mezzo. All’esito delle analisi dell’esperto qualora dovesse emergere che tutte le frenate sono riconducibili ad un’unica causa, i pm potrebbero anche procedere per rischio di disastro colposo. Per ora sono due i fascicoli aperti contro ignoti, con l’ipotesi di lesioni colpose e riguardano i due episodi della scorsa settimana.