Meloni: ‘ Il ddl Cirinnà sembra concepito per Elton John’

Ieri Giorgia Meloni ha partecipato al flash mob organizzato da Gioventù nazionale, il movimento giovanile di Fratelli d’Italia, davanti al Senato contro il ddl Cirinnà sulle unioni civili per dire no alle adozioni gay e all’utero in affitto. Con queste parole Giorgia Meloni su Facebook ha condiviso l’iniziativa della destra contro il ddl: ‘Per noi il più debole tra una coppia di omosessuali che desidera avere un bambino ritengo sia il bambino. Bambino che non vota e non può difendersi da solo. Saremo al Family Day ed invitiamo tutti gli italiani a partecipare a questa manifestazione, e quando questa legge dovesse promuovere la stepchild adoption siamo pronti a promuovere un referendum abrogativo di questa norma. Non è civiltà che i figli siano comprati. Il testo Cirinnà di fatto è un cavallo di Troia per consentire a persone di andare all’estero, e se si è una coppia di donne di poter fare la fecondazione assistita, e se si è una coppia di maschi di praticare quella cosa barbara che è l’utero in affitto. Mi chiedo perché le femministe oggi non si ribellino. Quella sulle unioni civili è una legge ipocrita, perché è solo per i ricchi e consente alle coppie di gay di andare all’estero e comprarsi un figlio. È una legge per Elton Joh’. Durante il flash mob dei giovani di Fratelli d’Italia si sono anche registrati momenti di tensione con le forze dell’ordine. Davanti all’ingresso principale del Senato, in Corso Rinascimento, i ragazzi di Gioventù nazionale volevano esporre una grande striscione con la scritta ‘I bambini non si comprano’. Ma, quando il gruppo di manifestanti ha raggiunto la via antistante Palazzo Madama cominciando a srotolare lo striscione sono intervenute le forze dell’ordine che, tra qualche spintone, hanno strappato lo striscione. A placare gli animi è stata proprio la Meloni perchè alla fine ai manifestanti è stato consentito di esporre alcuni cartelli contro la stepchild adoption prevista nel testo Cirinnà: ‘Questa è la democrazia ai tempi di Renzi, non si può nemmeno manifestare il proprio pensiero’. Le posizioni del centrodestra dicono sì a una tutela giuridica delle coppie di fatto, anche omosessuali, ma si oppongono ai matrimoni e alle adozioni gay. A rivelarlo è un sondaggio pubblicato nel Rapporto Eurispes 2016, che mostra come questa posizione abbia una maggioranza più che netta nella nostra società. Il sondaggio è una doccia fredda per il governo, per le frange più intransigenti del Pd, per i Cinquestelle e per quanti nel dibattito sulla legge in discussione chiudono la porta a qualsiasi modifica, soprattutto al controverso articolo sulla stepchild adoption. In particolare, appena il 29% degli intervistati si dice favorevole alle adozioni gay e il 38,5% dice sì all’utero in affitto, una percentuale che arrivava al 49,8% solo un anno fa, quando però nel dibattito non era ancora entrato in maniera così forte il tema del ricorso alla pratica da parte delle coppie omosessuali. Sono minoranza, poi, anche quanti si dicono a favore dei matrimoni tra persone dello stesso sesso, che sono il 47,8%. Il discorso cambia, però, se si parla di tutela giuridica delle coppie di fatto perchè il 67,6% si dice favorevole. Una percentuale che è cresciuta rispetto al 2015 (64,4%), ma che resta nettamente inferiore a quella registrata nel 2014 (78,6%) e nel 2013 (77,2%). Allo stesso tempo Milano si prepara a diventare la ‘Mecca’ di gay, lesbiche e transgender. Lo dicono i fatti. Tutti e quattro i candidati alle primarie del centrosinistra nei prossimi giorni incontreranno le associazioni Lgbt di Milano e provincia. Si tratta di incontri di un’ora, al teatro Filodrammatici. Il primo, il 31 gennaio alle 19.30, sarà con Pierfrancesco Majorino; seguirà alle 20.30 quello con Antonio Iannetta e alle 21.30 con Francesca Balzani, mentre quello con Giuseppe Sala si svolgerà il 1 febbraio alle 21.30. Un calendario fitto di incontri, una tabellina di marcia rigorosa come non se ne vedono per le urgenze vere e drammatiche della città, sicurezza, immigrazione, casa. Gli incontri sono stati organizzati di tutto punto. Chi desidera fare domande ‘pertinenti’, spiegano gli organizzatori, può mandarle via twitter con l’hashtag PrimarieArcobaleno entro le 15 di domenica. Se verrà eletto un sindaco di centrosinistra Milano non potrà che proseguire sul solco tracciato dall’uscente, Giuliano Pisapia. È stato lui a gettare le basi per rendere Milano la città più ‘Arcobaleno’ d’Italia. Da quando ha incontrato pubblicamente le associazioni Lgbt al teatro Elfo Puccini, sono stati lanciati i presupposti per il dialogo che si è poi sviluppato fra la comunità Lgbt e l’attuale amministrazione comunale. Da quel giorno c’è stata una resa assoluta sul fronte dei matrimoni gay e il sindaco ha difeso con forza le trascrizioni dei matrimoni omosessuali contratti all’estero. Il patrocinio al Milano Pride è diventato una prassi, così come la partecipazione del sindaco e di larga parte della giunta alla parata. In questi cinque anni la sensibilità delle istituzioni cittadine rispetto alle tematiche Lgbt e, più in generale, a quelle collegate alle ‘diversità’, è stata massima e le associazioni Lgbt di Milano stanno già scaldando i muscoli e  preparando un’asta al rialzo ed hanno già pronte le loro condizioni, per nuove e più ampie richieste.

Cocis

 

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