‘Medea’ di Gabriele Lavia al Teatro Mercadante di Napoli

Gabriele Lavia firma l’adattamento e la regia di Medea di Euripide nella traduzione di Maria Grazia Ciani, in scena al Teatro Mercadante di Napoli da mercoledì 17 a domenica 28 febbraio, tra gli appuntamenti di punta della Stagione dello Stabile. Il popolare attore e regista legge oggi nel capolavoro euripideo il viaggio verso un personaggio sradicato in un paese straniero: ‘Medea è vittima della paura dell’estraneo. Straniera in terra straniera viene vista come un pericolo e, per vendetta, alla fine, lo diventa. Medea è una donna tradita, una donna che viene da lontano. È ‘figlia del Sole’ non perché partorita dal dio Sole, ma perché viene dal mondo in cui il Sole sorge. Viene dal Caucaso, dall’Oriente, è un’altra cultura’.. A indossare i panni di Medea è Federica Di Martino, l’attrice abruzzese già diretta da Lavia negli shakespeariani Misura per Misura e Molto rumore per nulla, affiancata nel ruolo di Giasone dal 46enne attore romano Daniele Pecci. Con loro, Mario Pietramala interpreta Creonte, Angiola Baggi la Nutrice, Giorgio Crisafi il Pedagogo, Francesco Sferrazza Papa il Messaggero. Sofia De Angelis e Giulia Horak sono i Figli di Medea. Il coro è formato da Silvia Biancalana, Maria Laura Caselli, Flaminia Cuzzoli, Giulia Gallone Silvia Maino, Diletta Masetti, Katia Mirabella, Sara Missaglia, Francesca Muoio, Marta Pizzigallo, Malvina Ruggiano, Anna Scola, Lorenza Sorino. La scenografia è di Alessandro Camera; i costumi di Alessio Zero; le musiche di Giordano Corapi, Andrea Nicolini; le luci di Michelangelo Vitullo. La produzione è del Teatro Stabile di Napoli con Fondazione Teatro della Toscana. La vicenda si svolge a Corinto, dove Medea vive con il marito Giasone e i loro due figli. La donna, abbandonato il padre Eete, re della Colchide e fratello di Circe, ha aiutato Giasone nell’impresa del ‘Vello d’oro’. Dopo dieci anni, Creonte, re di Corinto, offre sua figlia Glauce in sposa a Giasone, dandogli così la possibilità di successione al trono. Giasone accetta e abbandona Medea. Incapace di accettare che a Corinto sia legittimo ripudiare la propria moglie, Medea, che per Giasone ha ucciso suo fratello, e che ritiene l’amore un patto di sangue, un giuramento assoluto, definitivo. reagisce all’abbandono e tesse la sua vendetta. Fingendosi rassegnata manda in dono alla giovane Glauce un mantello ‘avvelenato’ col quale la uccide, insieme al padre Creonte accorso in aiuto della figlia. Ma l’odio di Medea non è ancora placato: per impedire a Giasone ogni discendenza decide di uccidere anche i due figli che con lui ha generato, condannando l’uomo a un tragico destino di infelicità.Medea è uno dei più celebri e complessi personaggi del teatro greco. Euripide la mette in scena nel 431 a.C. rendendo per la prima volta protagonista di una tragedia la passione, violenta e feroce, di una donna.

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