Scoperto e smantellato uno dei più importanti centri di spaccio di sostanze stupefacenti del centro storico bitontino, nel barese. Venerdì sera, con un blitz in grande stile, con tanto di elicottero, cani del nucleo cinofili, pattuglie dell’aliquota nucleo operativo e radiomobile e uomini in borghese, i carabinieri della compagnia di Modugno, insieme ai colleghi della locale stazione, tutti aglio ordini del maggiore Giovanna Bosso, e coordinati dal comandante provinciale dei carabinieri di Bari, il generale Gianluca Trombetti, hanno effettuato una retata che ha fatto cadere nella maglie della giustizia cinque individui del posto dediti allo spaccio di droghe di vario genere. Tutto era iniziato con un servizio di appostamento e intelligence che aveva portato alcuni militari, in abiti civili, a mescolarsi tra la gente nei vicoli del centro storico. All’occhio vigile e attento degli investigatori infiltrati non è sfuggito un certo via vai di giovani che si avvicinavano a un altro giovane con il quale intrattenevano per pochi minuti una conversazione durante la quale veniva richiesta la quantità e il tipo di droga da acquistare e, questi, previo pagamento del costo delle dosi, si allontanava poco dopo dagli acquirenti per entrare in una vecchia abitazione disabitata in via Le Vergini dal quale, poi, qualcuno dall’interno buttava per strada, attraverso una finestra, le dosi della sostanza stupefacente ordinata, acquistata e pagata precedentemente. Introno alla casa e a protezione del lavoro dell’uomo che fungeva da interfaccia con i tossici assuntori di droghe ci andavano a comprare la roba c’era anche un sistema, organizzato di sentinelle che allertava l’organizzazione sulla eventuale presenza in zona delle forze dell’ordine. All’interno del casolare abbandonato i militari, al momento dell’irruzione, hanno trovato 250 grammi di droga tra marijuana, hashish e cocaina già divisa in dosi, cinquecento euro in contanti e l’attrezzatura per il confezionamento delle sostanze stupefacenti, insieme a un foglio, scritto a mano, con al suo interno i conteggi che secondo gli investigatori, sarebbero riconducibili alla contabilità dell’attività di spaccio. Una vera e propria attività commerciale con, sette vie di fuga, neutralizzate durante l’operazione dai carabinieri e tanto di servizio interno di sicurezza quello che gli investigatori hanno scoperto e smantellato facendo finire nelle maglie della giustizia, con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, cinque persone del posto ritenute vicine al clan locale Cipriano. I cinque uomini, noti alle forze dell’ordine, anche, per precedenti specifici pendenti ma, al momento, giuridicamente incensurati, dei due quali, di venticinque anni, fungevano da sentinelle, il venditore di 45 e i due 24enni addetti al confezionamento e alla distribuzione della droga, F. P. e E. B., su disposizione del pubblico ministero di turno Desirèe Digeronimo sono comparsi, questa mattina, alle dieci, nella aule del tribunale di viale Saverio Dioguardi, al quartiere “Poggiofranco” di Bari, davanti al giudice Giovanna Dimiccoli per essere giudicati attraverso un processo per direttissima. Al termine della direttissima il magistrato requirente ha disposto la denuncia a piede libero per le tre sentinelle del gruppo e il trasferimento nella casa circondariale di Bari dei due ventiquattrenni trovati all’interno. Per questi ultimi due hanno pesato i precedenti penali simili pendenti e la circostanza dell’aver allestito meticolosamente il servizio di protezione e vendita all’esterno della casa nel centro storico. Tutti e cinque si dovranno presentare in tribunale il prossimo 11 novembre per la discussione del processo a loro carico.
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