Mattarella e Conte spengono Crimi: cancellata la norma contro l’Editoria

Il dietrofront arriva nella notte. A sorpresa sparisce la modifica che i Cinquestelle avrebbero voluto inserire nella legge di bilancio per abolire il finanziamento all’ editoria. L’ emendamento, presentato dal deputato pentastellato siciliano Adriano Varrica, prevedeva la cancellazione a partire dal 2020 del finanziamento pubblico all’ editoria e modificava dal 2019 criteri ed entità dei contributi. In particolare sarebbero stati colpiti dai tagli Avvenire (per 5,9 milioni), Italia Oggi (4,8 milioni), Libero quotidiano (3,7 milioni), Il manifesto (3 milioni), Il Foglio (800mila euro), oltre ai settimanali cattolici e alle testate delle minoranze linguistiche.  Ma, come anticipato, il testo è stato ritirato in Commissione Bilancio. «L’ emendamento Varrica – ha chiarito il sottosegretario all’ Editoria Vito Crimi – sarà ripresentato al Senato perché c’ è bisogno sul tema di un ulteriore approfondimento», rimodulando «la progressività delle riduzioni». «Nessun passo indietro», insomma, spiega il M5s. Esultano per il momento la Fnsi e l’ ordine dei giornalisti secondo i quali è necessario lavorare «perché il tema venga definitivamente tolto dal tavolo.

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