Mascherine al lavoro: la decisione del governo e la nuova data “chiave”

C’è un nuovo aggiornamento sulle indicazioni relative all’utilizzo delle mascherine anti Covid sul luogo di lavoro: il governo italiano ha deciso di mantenere la linea della prudenza e di confermare fino al 30 giugno prossimo, nei luoghi di lavoro, il Protocollo sulle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del Covid-19, sottoscritto da governo e parti sociali il 6 aprile 2021.

La decisione del ministero del Lavoro e del ministero della Salute è arrivata nella giornata di mercoledì 4 maggio al termine di un tavolo in videoconferenza con Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confindustria e le associazioni del mondo datoriale.

Il Protocollo confermato dal governo italiano fino al 30 giugno 2022 prevede, tra le varie disposizioni, l’utilizzo obbligatorio delle mascherine “in tutti i casi di condivisione degli ambienti di lavoro, al chiuso o all’aperto“.

Sono state confermate anche le altre indicazioni: le mascherine continueranno a essere fornite dai datori di lavoro come Dispositivo di Protezione Individuale.

Per il momento, il governo italiano ha deciso di mantenere il Protocollo sulle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del Covid-19, sottoscritto assieme alle parti sociali il 6 aprile dello scorso anno.

Una decisione diversa potrebbe essere presa a partire dal 30 giugno: prima di quella data è previsto, infatti, un nuovo giro di tavolo per fare un nuovo check della situazione che tenga conto dell’evoluzione della pandemia e delle possibili ricadute in autunno.

L’agenzia ‘Adnkronos’ riporta il commento di Angelo Colombini, segretario confederale Cisl: “La prosecuzione della validità del Protocollo prevede la conferma e il conseguente aggiornamento dei protocolli aziendali, da rendere concreto attraverso il confronto all’interno del Comitato aziendale, nella sua composizione partecipata. Importante l’impegno preso durante l’incontro di rivedere il testo nazionale entro giugno, potendo così avere una visione ancor più aggiornata e reale sulla base dei dati del contagio che si registreranno”.

Soddisfatta anche la Cgil. Le parole della segretaria confederale, Francesca Re David: “Bene il mantenimento della validità del Protocollo così com’è in tutte le sue parti, così come è utile una successiva verifica a giugno”. Secondo la stessa Francesca Re David, è importante “che sia l’Inail che il ministero della Salute abbiano ribadito che i rischi Covid sono ancora presenti”. La segretaria confederale della Cgil ha aggiunto: “Riteniamo quindi fondamentale che il Protocollo e i comitati continuino a svolgere il loro ruolo essenziale a fronte di una pandemia che non è purtroppo ancora finita”.

Il segretario confederale della Uil, Ivana Veronese, ha detto: “Il protocollo Sicurezza anti contagio Covid vive”. E poi: “Finché ci sarà rischio contagio, ci saranno sia il protocollo nazionale sia quelli che sono stati sottoscritti nei Settori/Filiere”.

Anche per l’Ugl, stando alle parole del segretario Fiovo Bitti, “è corretta la linea prudenziale che si è decisa di adottare, considerato comunque l’andamento dei contagi: va valorizzata l’esperienza di questi 2 anni e gli elementi innovativi presenti nel protocollo, a cominciare dai comitati aziendali, nell’ottica di rafforzare la salute e la sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici”.

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