Marino e Renzi: ‘Dimissioni e basta’

Al Commissariamento del Campidoglio mancano undici giorni. Ignazio Marino, sindaco dimissionario, ieri ha ribadito l’intenzione di usare tutto il tempo che la legge gli consente per riflettere sulle sue dimissioni e verificare l’esistenza di una maggioranza in consiglio comunale. Un messaggio chiaro. ‘Quando ho scritto la lettera di dimissioni, così come prevede la legge, ho firmato prendendomi i 20 giorni che la legge prevede per fare le mie opportune riflessioni. Voglio dire due parole sugli esposti che non esito a definire vergognosi, scritti da persone o in malafede o ignoranti. Faccio un esempio per tutti perché in un esposto si afferma che il sindaco avrebbe utilizzato risorse pubbliche per la tintoria di abiti privati. Ma bastava approfondire, la tintoria serviva per abiti storici dei trombettieri di Vitorchiano che, come avete certamente visto, sono presenti quando ci sono ospiti che vengono ricevuti con tappeto rosso. Non ho mai utilizzato denaro pubblico a scopo privato, semmai il contrario. Per esempio, quando mi sono recato a New York per due giorni per un lungo incontro con il sindaco di New York, nonostante potesse essere considerato viaggio istituzionale, visto che ero già negli Stati Uniti per vacanza, ho pagato l’albergo con i miei soldi. Ho deciso di dimettermi perché ho un estremo rispetto dell’autorità giudiziaria, auspicando di potermi presentare davanti all’autorità giudiziaria da dimissionario per illustrare i fatti. Mi sono presentato ieri pomeriggio per essere ascoltato come persona informata sui fatti. Sono entrato e sono uscito dalla procura da persona informata dei fatti, non da indagato’. Il messaggio di Marino arriva al Pd che risponde: ‘Non ci sono più le condizioni per andare avanti’. E’ quanto emerso nel corso della riunione tra i consiglieri capitolini del Pd e il commissario romano Matteo Orfini, che si è svolta dopo le affermazioni del sindaco. ‘E’ andata benissimo. La linea è quella che già sapete’, ha detto Orfini. Per Matteo Renzi è una vicenda archiviata e considera il ‘marziano’ Marino definitivamente dimesso, e a Palazzo Chigi si lavora per comporre il ‘dream team’ che dovrebbe rimettere in sesto Roma alla vigilia de Giubileo. Renzi ha schierato tutto il partito romano con un faccia a faccia tra assessori e consiglieri uscenti per alzare un invalicabile muro che divida ‘definitivamente’ il Nazareno dal Campidoglio. Se aveva un senso, molto discutibile, il ‘riflettere sulle sue decisioni’ di Marino provoca una sola ed unica risposta del Pd: ‘Dimissioni e basta!’. A Palazzo Chigi si era ragionato su un possibile futuro politico di Marino ma la tenacia e gli errori commessi dall’ex sindaco ha alzato, ormai, un muro invalicabile. L’Anno Santo è da tempo affidato al prefetto Franco Gabrielli e dopo il 2 novembre sarà nominato un commissario che porterà la città alle urne.

Roberto Cristiano

 

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