Marino, arrivate le dimissioni. A Roma si vota con le altre città nel 2016

Sono state formalizzate le dimissioni del sindaco di Roma Ignazio Marino che, in base all’articolo 53 del Tuel, diventano efficaci trascorso il termine di 20 giorni. Dal 2 novembre, quindi, Marino decadrà dall’incarico. Salvo clamorose sorprese, si aprirà poi la fase del commissariamento e per le nuove elezioni. Si pensa a un supercommissario di cui, in queste ore, si sta delineando l’identikit. Una personalità autorevole che con una mega-struttura di 9 membri dovrà essere cinghia di trasmissione tra il governo e il Campidoglio per le opere del Giubileo. Riguardo al Giubileo il prefetto di Roma Franco Gabrielli ribadisce che per la Capitale non c’è alcun rischio caos: ‘Roma è una città che sta in piedi da oltre duemila anni’ Con ogni probabilità le dimissioni di Marino innescheranno anche la caduta di tutti i presidenti di municipio e le ex circoscrizioni torneranno al voto. Se i quattordici minisindaci verranno sollevati dall’incarico dovrebbero arrivare 14 sub-commissari di nomina prefettizia, incaricati di guidare le ex circoscrizioni fino al voto. I sostenitori di Marino si sono radunati sotto la sede del Partito Democratico per dire no alle dimissioni del sindaco. Alsit-in  presenti una ventina di persone, un numero certamente minore rispetto ai sostenitori che hanno preso parte alla manifestazione all’esterno del Campidoglio. Armati di foglietti con scritte che vanno da ‘Marino resisti’ a ‘il Sindaco dell’onestà’, fino a ‘tenetevi Renzi e ridateci Marino’, i sostenitori del primo cittadino intonano cori e slogan per esprimere il proprio dissenso contro il Pd colpevole, secondo loro, di aver cacciato in modo dittatoriale il sindaco capitolino. Tra i movimenti presenti, anche ‘Io sto con il Sindaco Marino’, gruppo nato grazie a una pagina Facebook che ha raccolto già 10.000 adesioni, con l’obiettivo di presidiare i luoghi di potere istituzionali che hanno decretato, a loro parere, la caduta di Marino. Anna Sergio, una degli amministratori della pagina, ha detto: ‘Siamo qui per manifestare la nostra arrabbiatura nei confronti di chi ha voluto far fuori il nostro sindaco. Parliamo di una persona che é stata votata dai cittadini con il 64% dei voti, non é democratico agire in modo così arbitrario e dittatoriale. Avevamo già presentato una petizione per chiedere a Marino di ripensarci e abbiamo raccolto più di 40.000 firme. Oggi ne abbiamo presentata un’altra per chiedere al premier Renzi di ripensare al suo modo di fare in questa triste vicenda’. Al Nazareno non si sono mostrati allarmati: ‘Domenica ci saranno state 700-800 persone a sostenere Marino in Campidoglio, ieri una decina. Per un sindaco, ancorchè uscente, non è certamente una popolarità entusiasmante…’. Il problema sorge se Marino ascolta l’ipotesi di concorrere alle primarie. C’è chi sta studiando un regolamento di tagliare fuori tutti gli indagati, perché è quasi scontato, sostengono al Nazareno, che dopo la vicenda degli scontrini Marino verrà indagato per peculato e falso. Ignazio Marino, comunque, ha firmato l’atto di costituzione di parte civile di Roma Capitale nel procedimento penale, numero 22818/15, nei confronti di cinque imputati del procedimento penale Mafia capitale. Tra questi, l’ex direttore generale di Ama Giovanni Fiscon. Il procedimento inizierà il prossimo 20 ottobre e Marino ha espresso la sua ferma intenzione di partecipare alla prima udienza in veste di ‘sindaco’. L’incontro tra Renzi e Alfano dedicato alla scelta del supercommissario da insediare in Campidoglio si è chiuso con un time-out: ‘C’è ancora tempo, almeno 20 giorni. Ne parleremo dopo il Consiglio dei ministri dedicato alla legge di stabilità che si terrà venerdì prossimo’. Per la scelta del commissario in molti guardano all’assessore alla legalità del Comune di Roma Alfonso Sabella, che arrivando in Campidoglio ha detto di non essere stato ancora contattato da nessuno. ‘Questa città ha bisogno di una macchina amministrativa efficiente, che sarà data da una struttura commissariale che metterà in campo il governo’. Alfano, che per legge deve indicare il nome del commissario da nominare è contrario all’ipotesi di un magistrato: ‘Per prassi l’incarico è sempre stato affidato a un prefetto o a un dirigente della P.A.’. Salgono per questo le quotazioni di Mario Morcone, Bruno Frattasi, Luigi Varratta, Angelo Tranfaglia, Riccardo Carpino e Domenico Vulpiani. Tutti con il grado di prefetto. La procura di Roma ha delegato oggi al nucleo di polizia giudiziaria della Gdf di piazzale Clodio l’acquisizione della documentazione riguardante le spese del sindaco Ignazio Marino, fatte con la carta di credito durante la permanenza nell’incarico di sindaco. La documentazione, che sarà acquisita in Campidoglio e nella banca che ha emesso la carta di credito, verrà poi consegnata al pm Roberto Felici, che seguirà l’inchiesta, e sarà oggetto di esame da parte degli investigatori. Per quanto riguarda l’inchiesta, che è stata aperta dopo gli esposti di Fdi e del M5S, il fascicolo rimane ancora intestato modello 45, cioè senza indicazione di reato o iscrizione di indagati. Dopo aver esaminato la documentazione che la Guardia di finanza consegnerà nei prossimi giorni, il procuratore della Repubblica Giuseppe Pignatone, l’aggiunto Francesco Caporale e il pm Roberto Felici decideranno quali iniziative prendere. ‘A Roma si vota nel 2016, a maggio, aprile o giugno’, dice Matteo Renzi, che esclude l’ipotesi di un rinvio delle elezioni nella capitale: ‘Stiamo preparando. per evitare contraccolpi delle dimissioni della giunta comunale, una bella squadra tosta, un dream team, per lavorare su quest’anno del Giubileo a Roma. Rimettere a posto metropolitana, mezzi pubblici, strade, perché è su questo che i cittadini giudicano i sindaci’. La premura di Renzi, dopo aver ufficialmente incassato le dimissioni del sindaco, è dare col Giubileo e l’amministrazione commissariale una prova di buongoverno e attenzione ai problemi dei cittadini. Perché saranno i cittadini a giudicare e decidere, a partire dalle primarie che potrebbero svolgersi con regole parzialmente nuove e l’ammissione al voto solo degli elettori iscritti in un apposito albo.

Roberto Cristiano

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