“Spero che Trump non diventi il rottamatore dell’ Occidente”. Sono le parole di Marina Berlusconi che suonano come un richiamo al governo perché possa correggere la rotta che sembra aver imboccato dal giorno dell’ insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca; una sorta di silente subalternità al populismo e al nazionalismo del tycoon e dei signori dei big tech, tra essi Elon Musk che ha assunto un ruolo nel nuovo governo della Casa Bianca che gli permetterà di andare alla conquista di nuovi spazi a livello globale. È evidente che Marina Berlusconi, quale grande imprenditrice del Vecchio Continente, avverte prima degli altri l’onda d’ urto provocata dall’ uragano Trump – Musk. L’ Europa del resto non è sufficientemente attrezzata e i grandi imprenditori ne sono coscienti e allo stesso tempo spingono i governi a svegliarsi dal letargo. Tornando alle parole della Berlusconi, esse nascondono un richiamo esplicito a Giorgia Meloni e al suo Ministro degli Esteri, Antonio Tajani che è anche il segretario nazionale di Forza Italia, di non lasciarsi incantare dall’ ingannevole canto delle sirene trumpiane e tenere una linea comune con l’ Unione europea. La Presidente di Fininvest ha fatto intendere a chiare lettere che il suo timore principale è che alla lunga la strategia di Donald Trump, per quanto inizialmente possa essere premiante per l’ economia degli Usa, potrebbe portare a separare e dividere la comunità occidentale. Del resto, e non solo Marina Berlusconi, molti di noi si domandano come possano gli Usa, da sempre i garanti dell’ Occidente e dei suoi valori, possano esserne diventati i suoi rottamatori. Secondo la manager le conseguenze del secondo mandato Trump possano diventare pesanti per tutti, anche in virtù del suo cerchio magico costituito dai signori delle big tech e in primis Elon Musk, che darebbero vita ad un problema di concorrenza sleale senza precedenti e con il rischio, questo concreto, attraverso l’ impero dell’algoritmo di condizionare la nostra quotidianità. Sul conflitto russo- ucraino, Marina Berlusconi non ha usato mezze parole; ha detto chiaramente che la tregua e la successiva pace non possono e non debbono con ” la resa di Kiev e la vittoria di Mosca”. Passando all’ Unione europea: ” se verrà tagliata fuori dalla soluzione che sembra si stia profilando dovrà anche fare una seria autocritica”. Una Marina Berlusconi, possiamo dire a tutto campo, sia sul piano della politica interna che su quello internazionale. In quanto al governo italiano ci sembra che abbia inviato un messaggio molto chiaro e scevro da equivoci, soprattutto al suo segretario nazionale e ministro degli esteri, Antonio Tajani. Certamente lady Berlusconi non se starà zitta a guardare.
Andrea Viscardi