Margherita Corrado (Senato, Gruppo Misto – Commissione Cultura)

A proposito del settecentesco “Palazzo Fortini” di Santa Maria Capua Vetere (CE), sollecitata dalla recentissima pubblicazione di notizie non del tutto corrette, ritengo opportuno fornire una ricostruzione di quanto accaduto dall’inizio dell’anno in qua. Lo stato di degrado di quell’immobile mi era stato segnalato a fine 2021 da un cittadino del luogo, dopo che lo stesso si era già rivolto alla competente Soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Caserta e Benevento. Ho scritto a tale Ufficio a mia volta, il 31 dicembre u.s., preoccupata per la mancata dichiarazione dell’interesse culturale dell’immobile di Via Melorio-angolo Via Albana, sollecitando innanzi tutto un sopralluogo congiunto con la Proprietà, il Comune e il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Napoli, competente su tutta la Campania, sopralluogo che si è svolto il 3 febbraio. Il 24 gennaio 2022, intanto, dopo la prima risposta della Soprintendenza, avevo fatto istanza di accesso agli atti al Comune e a quella, per avere l’opportunità di approfondire la situazione. Preceduti da una telefonata che ho accolto con grande soddisfazione, il 7 marzo mi sono stati inviati dalla Soprintendenza i documenti richiesti. Da ultimo, questi attestano la sostituzione integrale con uno nuovo, a gennaio 2022, del primo progetto presentato dall’Amministratore del Palazzo (progetto già autorizzato con prescrizioni dal Soprintendente il 1° ottobre 2021), e l’avvio dell’istruttoria propedeutica al vincolo. È questa una tappa decisiva, perché le prescrizioni contenute nell’autorizzazione all’esecuzione dei lavori e contestuale notifica alla Proprietà dell’avvio dell’istruttoria ex art. 12 del Codice dei beni culturali, atto datato 24 febbraio, sono già vigenti, in attesa di diventare definitive con l’emanazione del decreto che dichiarerà l’interesse culturale particolarmente importante di Palazzo Fortini. Allora sì potremo festeggiare senza tema di sorprese spiacevoli e ringraziare tutti gli attori per il risultato raggiunto. Ma cosa sono le prescrizioni sopra citate? Si tratta di una serie di cautele che la Proprietà, nell’ambito dei futuri lavori di recupero dell’immobile, dovrà rispettare per scongiurare il rischio che quanto è sfuggito al degrado di un lungo abbandono possa andare perduto nel corso delle operazioni di rifunzionalizzazione. È nell’interesse dei cittadini che si assumono questi provvedimenti, a difesa, nel caso di specie, del valore storico, architettonico e archeologico (nel cortile interno sono murate alcune stele funerarie di epoca romana) del ‘monumento’, riconoscendolo portatore di valori culturali che lo Stato intende conservare anche allo scopo di favorire la crescita civile della comunità, realizzando il dettato dell’art. 9 della Costituzione. Margherita Corrado (Senato, Gruppo Misto – Commissione Cultura)

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