Un manifesto in ricordo del leader dei Radicali, Marco Pannella, in piazza Duomo a Teramo, 22 maggio 2016. ANSA/CIRO FUSCO

Marco Pannella e il saluto di Teramo. Il vescovo: ‘La verità torna sempre’

Cinque minuti di preghiera, raccolto davanti alla bara, solo.  Il vescovo di Teramo, Michele Seccia, è stato tra i primissimi questa mattina, alla riapertura della camera ardente, a rendere omaggio alla salma di Marco Pannella. Cosa gli ha detto, nel momento in cui si è trovato di fronte a lui? ‘Che ero qui per fare una sintesi…’. Prima di lasciare l’aula consiliare, dove piano piano si fa sempre più intenso il flusso dei cittadini che si avvicinano per una visita al leader radicale, Seccia ha proferito poche battute, svelando una sorta di convivenza romana con Pannella, all’epoca degli studi universitari: ‘Sono vissuto nello stesso isolato, in via Santa Chiara 42 quando tra i miei studi di filosofia e teologia alla Statale di Roma, negli anni davvero ruggenti dopo il ’68, sognavo fare sintesi.  Ecco sono qui e ho fatto la mia sintesi, ognuno fa la propria. Ognuno sceglie ciò in cui crede, ma alla fine la verità si ritrova sempre’. A poca distanza dall’alto prelato, un altro prete ha fatto il suo ingresso in sala, don Aldino Tomassetti, parroco della Cattedrale. A fare gli onori di casa, da stamattina alle 7,00, il sindaco Maurizio Brucchi con la fascia tricolore e con lui anche il rettore dell’Università di Teramo, Luciano D’Amico. I picchetti d’onore attorno alla bara si danno il cambio ed è stata la volta degli studenti dell’Università, poi dei carabinieri in uniforme, infine dei commessi della Regione Abruzzo. Dietro al feretro ci sono i gonfaloni, della Regione, della Provincia di Teramo, dei Comuni di Teramo e dell’Aquila (dove era stato consigliere comunale), dell’Università che gli ha conferito nel 2015 la laurea honoris causa in Scienze della Comunicazione, dell’ associazione Teramo Nostra di cui era socio onorario. Tra le bandiere c’è quella listata a lutto del Liceo classico cittadino, il Melchiorre Delfico. Lo hanno atteso per applaudirlo, come si accoglie un figlio che torna da lontano. Quando il carro funebre, all’una e un quarto, è arrivato nella piazza del municipio, a Teramo, c’erano un migliaio le persone ad attendere Marco Pannella. Tra due ali di folla è stato salutato dal sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, dal presidente della Provincia, Renzo Di Sabatino, dal rettore dell’Università di Teramo, Luciano D’Amico e dal parlamentare Paolo Tancredi. Un lungo abbraccio del sindaco con Laura Hart e Matteo Angioli, i due angeli che hanno vissuto anche loro i 100 giorni nella ‘panetteria’ del leader radicale, anche stanotte accanto a lui. Il tempo di sistemare la bara sui treppiedi, coprirla in parte con la bandiera tibetana e sistemarci sopra le chiavi della città di Teramo, simbolo della massima onorificenza assegnata a Pannella dal consiglio comunale lo scorso 12 maggio, e poi via al flusso di cittadini, tanti, che nonostante l’ora notturna hanno comunque voluto salutarlo. Tanta musica jazz e gli interventi di militanti di lungo corso e vecchi amici di Marco Pannella si alternano sul palco del funerale laico del leader radicale in Piazza Navona. Sul palco alcuni minuti è salita anche una delegazione dei detenuti di Rebibbia, che ha esposto uno striscione di ringraziamento a Marco Pannella, mentre ai piedi del palco sono tante le corone di fiori inviate per il funerale e  tra queste, quella del ministro della Giustizia, Andrea Orlando. Il palco è stato allestito al centro della piazza e lì è stato posto il feretro del leader radicale, circondato dai suoi amici di una vita: da Emma Bonino a Sergio D’Elia, da Rita Bernardini alla compagna Mirella Parachini. E sul palco è salito anche il candidato sindaco del Pd, Roberto Giachetti. Il Requiem di Mozart ha segnato l’inizio del funerale laico. Poi è toccato a Rita Bernardini iniziare la cerimonia ricordando come proprio a Piazza Navona si tennero le grandi manifestazioni delle lotte di Pannella e dei radicali. In piazza diverse bandiere sventolano, da quella del Radical Party a quella del Tibet, da quella dei Radicali Italiani a quella di Israele. Pannella,   ha detto Emma Bonino dal palco,  nel corso della sua vita è stato soprattutto irriso e deriso, quando no vilipeso, e penso che alcuni omaggi postumi puzzano di ipocrisia lontano un miglio.  Parole accolte dal lungo applauso delle centinaia di persone in piazza.

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