Marcinelle: dopo 63 anni chiede test Dna per trovare il padre

“Al cimitero di Marcinelle ci sono diciassette tombe senza nome, tra questi anche mio padre. Non so dove mettere i fiori. Chiedo al governo italiano e belga di poter fare il test del Dna per identificarlo e riportarlo a casa, a San Giuliano di Puglia, Campobasso”. E’ la richiesta di Michele Cicora, figlio di Francesco Cicora, una delle vittime che non furono identificate dopo la tragedia che colpi’ la miniera belga al Bois Du Cazier a Marcinelle, dove l’8 agosto del 1956 morirono 262 minatori, di cui 136 italiani. Dal museo di Marcinelle, Cicora, con il sostegno della direzione museale, ha annunciato di voler intraprendere le procedure per il riconoscimento.

Il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, e’ informato dell’iniziativa. Cicora intende anche informare i familiari delle altre 16 vittime della possibilita’ di effettuare i test. Si appella alle autorita’ italiane per la ricerca dei parenti. Non ci saranno costi a carico dei familiari, una volta riesumati i corpi, poiche’ non sono tenuti a riportarli ma potranno finalmente dare un nome e un volto a una tomba. “Ho chiesto ai due governi di pagare le spese, hanno un forte debito nei confronti dei minatori che contribuirono a ricostruire l’Italia con il carbone per le fabbriche italiane. Lavoravano in condizioni terribili – racconta – si parla di 806 minatori italiani morti nelle miniere belghe negli anni”.

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