Manovra, Tajani: “Attacchi non servono né a governo né a Ue”

“Occorre che tutti abbassino un po’ i toni. Lo dico anche a Moscovici. Non e’ che con la rissa che si risolvono i problemi economici. Anzi lo scontro rischia di complicarli”. Lo dice il presidente del Parlamento Ue, Antonio Tajani, in un’intervista al Messaggero. “Certo – rileva – la campagna elettorale in corso non aiuta. Ma qui sono in ballo i risparmi degli italiani e se vanno male le cose da noi, vanno male per tutti i cittadini europei. E’ per questo che dico che attacchi ed improperi non servono ne’ all’Italia ne’ all’Europa. Il governo italiano deve usare un linguaggio diverso e anche la Commissione deve farlo”.

Aggiunge che pero’ sul Def “i timori sono oggettivi e dovuti a cio’ che accade sui mercati. Si sta trasformando tutto in uno scontro tra governo italiano e Commissione ed invece il nodo sono i contenuti della manovra”. Quanto alle cifre, “noto con piacere che c’e’ stata una riflessione e una marcia indietro. E’ positivo come segnale di disponibilita’, ma e’ un tocco di cipria piu’ che un intervento sostanziale. Si rendono conto degli errori, ma non credo proprio che sara’ sufficiente per il 2019 perche’ il tasso di crescita e’ troppo basso e la previsione che fanno di 1,6% e’ solo propaganda”. “La percentuale” di deficit, osserva, “puo’ anche non essere un problema, importanti sono i contenuti. Se fosse 2,4% ma con investimenti per infrastrutture, la Tav, la Tap, l’Alta Velocita’, la Gronda, o per la crescita o per aiutare le imprese che assumono giovani. Allora sarebbe un’altra cosa”.

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