Manovra, scontro Pd-M5S su tasse e quota 100: salta il CdM

M5S e Pd non trovano l’accordo su quota 100 e taglio al cuneo fiscale e salta il consiglio dei ministri in agenda per lunedì sera. Se entro 24 ore sarà trovata la quadratura sulle misure ‘cardine’ della prossima legge di bilancio i ministri si incontreranno nella serata di sabato. Nulla faceva pensare ad uno slittamento dopo il summit di domenica notte. Quando alle due di notte ministri e sottosegretari lasciano Palazzo Chigi sembra quasi fatta: tre miliardi di taglio del cuneo fiscale, lo stop ai superticket da luglio del 2020 e un fondo per la famiglia da due miliardi (500 milioni di nuove risorse) sembrano i pezzi forti di una manovra che impiega la gran parte dei fondi per bloccare l’aumento dell’Iva. Ma oggi tutto è ritornato in gioco frutto di un duro scontro tra i due azionisti di maggioranza del governo giallorosso: oggetto del contendere il taglio del cuneo (si parla di 6 miliardi a regime), Quota 100 e carcere per gli evasori. Ma i motivi della divisione sono soprattutto politici: Pd e M5S hanno bisogno di inserire nella finanziaria norme da poter sbandierare in campagna elettorale. E nessuno vuole cedere tanto al partner di governo.

Di sicuro la prima manovra giallorossa bloccherà gli aumenti dell’Iva ma al loro posto spuntano una miriade di mini-tasse, alcune sempre presenti a ogni sessione di bilancio, come quelle su tabacchi e giochi, altre che rispondono alla nuova anima ecologista della maggioranza. Da quanto emerge la nuova finanziaria dovrebbe contenere norme per fermare le detrazioni per i più ricchi, tassa sulla fortuna, rincari sul fumo e una plastic tax, un nuovo balzello sugli imballaggi e contenitori di plastica inquinanti per spingere abitudini green. Tra le ipotesi è circolata anche quella di un aumentare le accise sul diesel, subito bocciato da Italia Viva, ed una sulle sim aziendali bocciata dal M5s. Probabilmente la ricevuta del parrucchiere o dell’idraulico, o il conto del ristorante, si potranno scontare dalle tasse, se il pagamento sarà effettuato con carte e bancomat.

Definitivamente archiviata l’ipotesi di cashback su tutti gli acquisti con moneta elettronica pende quota l’idea di una nuova detrazione, al 10% o al 19%, su un insieme di spese più a rischio evasione: ma solo se il pagamento sarà tracciabile. Stesso sistema anche per le detrazioni già in vigore: scuola, sport per i figli, spese mediche potrebbero essere legate alla tracciabilità della spesa. Insomma si avrà diritto a detrazioni solo se si pagano le spese con la carta. Ma la novità è rappresenta dalla plastic tax, un prelievo che potrebbe essere anche superiore a venti centesimi di euro per kg ipotizzati inizialmente, e che si abbina al agli incentivi per i prodotti sfusi già previsti dal decreto Clima con l’obiettivo di promuovere abitudini più eco-sostenibili. Ma su tutto resta da definire le coperture su cui i numeri sono ancora troppo ballerini.

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