Carcere per chi evade 3 milioni di euro. On line i redditi dei contribuenti

Chi evade più di tre milioni di euro andrà direttamente in carcere. L’atteso giro di vite sull’evasione fiscale è stato messo nero su bianco in un emendamento del governo alla manovra finanziaria. La maggioranza sta lavorando agli ultimi ritocchi e tra poco dovrebbe presentare gli emendamenti. Per i reati fiscali “qualora l’imposta evasa o non versata sia superiore a 3 milioni di euro non trova applicazione l’istituto della sospensione condizionale della pena” prevista dal codice penale. L’emendamento porta la firma del ministro dell’Economia Giulio Tremonti ed è stata già depositata dal relatore Antonio Azzollini in Senato.

On line le dichiarazione dei redditi. I Comuni potranno pubblicare sui loro siti i “dati relativi alle dichiarazioni” dei redditi dei cittadini residenti.

Contributo di solidarietà. Abolito per i privati, resta per Pa e Pensioni  – Salta il contributo di solidarietà del 5% per i redditi sopra i 90.000 euro e del 10% per i redditi oltre i 150.000. Restano in vigore le norme precedenti alla manovra di agosto che prevedevano una misura analoga (tetto agli stipendi e non prelievo Irpef) per i dipendenti del pubblico impiego e per i pensionati.

Robin Tax ai Comuni. Niente a Ministeri. I maggiori proventi che arriveranno dalla Robin Hood Tax andranno a ridurre i tagli solo agli enti locali e non ai ministeri. Nella norma originaria era previsto un alleggerimento dei tagli al 50% per gli enti locali e al 50% per i dicasteri. L’emendamento del governo prevede inoltre una maggiorazione dell’Ires del 10,5% per le società di comodo. La maggiorazione sarà applicata sulla quota del reddito “imputato per trasparenza”.

 Piccoli Comuni. I comuni con popolazione inferiore ai 1.000 abitanti dovranno unirsi per gestire tutte le funzioni amministrative. I comuni più piccoli si dovranno aggregare in Unioni di almeno di 5.000 abitanti, 3.000 per i comuni delle unità montane. Le istanze di aggregazione dovranno essere presentate dai comuni entro 6 mesi, termine perentorio, dall’approvazione della legge di conversione del decreto. Gli organi delle nuove unioni sono il consiglio, il presidente e la giunta. Il consiglio sarà composto,inizialmente, da tutti i sindaci e 2 consiglieri per ciascun comune. La cancellazione dei consigli e delle giunte dei comuni minori, nella nuova formulazione, prevede un allentamento: il sindaco monocratico previsto dal decreto 138 viene sostituito da un consiglio composto da sei consiglieri oltre al primo cittadino. Fra i 1.000 e i 3.000 abitanti oltre ai sette consiglieri sono previsti 2 assessori. Assessori che diventano 3 per i comuni fino a 5.000 abitanti e 4 per quelli compresi fra i 5.000 e i 10.000 abitanti. Escluse dalla norma le isole con un solo comune, “i comuni il cui territorio coincide integralmente con quello di una o più isole”, e il comune di Campione d’Italia.

 

 

Circa redazione

Riprova

Regione Puglia e il ‘rimpasto’  della  giunta Emiliano

Alla Regione Puglia proseguono le dimissioni dei membri della giunta.  Ad annunciare il passo indietro, …

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com