Manovra: ok alla Camera, ora la partita si sposta in Senato

Come ampiamente previsto la Manovra ha avuto il primo via libera, con voto di fiducia, alla Camera. Ora la battaglia si sposta in Senato, con le misure-chiave del contratto giallo-verde, reddito e pensioni, grandi assenti a Montecitorio.

Si parte in mattinata con l’esame in commissione Bilancio a Palazzo Madama. In quella sede dovrebbe arrivare il maxi-emendamento del governo con i correttivi per scongiurare la procedura Ue sui conti. “Entro lunedì si tirano le fila. Sono fiducioso sulla ragionevolezza del governo italiano, spero in quella della Commissione”, ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, al termine del voto della Camera rispondendo a una domanda sulla trattativa con l’Ue per evitare la procedura sui conti. “Nel frattempo arriveranno i calcoli di Ragioneria e Inps” sul reddito di cittadinanza e quota 100 per le pensioni, spiega. Infine alla domanda se ci sarà un vertice di governo prima che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte riferisca in Parlamento martedì risponde: “Non è ancora in agenda, ma ci sarà per fare il punto’.

 Inizia dunque a delinearsi il puzzle delle modifiche che riscriveranno radicalmente il testo a partire dall’intoccabile cifra del 2,4% di deficit alla quale Luigi Di Maio e i suoi avevano brindato dal balcone soltanto due mesi fa. Una stima che sembra poter-dover ritornare sui livelli (intorno al 2%) voluti dal ministro Tria e accettati da Bruxelles, ma su cui la partita è ancora tutt’altro che chiusa. I vicepremier Salvini e Di Maio continuano a difendere la linea del Piave del 2,2% che però non basta all’Europa, e rimane ancora lontana dall’obiettivo di ridurre il deficit di almeno 7 miliardi per portarlo tra l’1,9 e il 2%.

Il rebus sui numeri terrà ancora banco almeno fino al 19 dicembre, deadline fissato dalla Ue. Intanto, settimana prossima, previsto incontro tra il premier Conte e il presidente della Commissione Ue Juncker per ora non ancora confermato ufficialmente.

Dall’ecotassa sulle vetture più inquinanti alle modifiche per la maternità passando per la stretta anti-furbetti flat tax e la card famiglia che esclude gli extracomunitari, ecco gli interventi di maggiore rilievo approvati alla Camera.

ECOTASSA: Disincentivi in arrivo, sotto forma di imposta, per l’acquisto di autovetture nuove con emissioni di co2 superiori ad una certa soglia (crescenti al crescere del livello di emissioni) e, contestualmente, incentivi sotto forma di sconto sul prezzo, per l’acquisto di autovetture nuove a basse emissioni.

 Al via la norma contro i furbetti della flat tax, l’aliquota ridotta al 15% per le partite Iva sotto i 65mila euro. Per evitare licenziamenti e altri interventi che consentano di rientrare nella soglia fissata si fissano dei paletti per poter accedere all’aliquota agevolata.

 La carta della famiglia sarà limitata ai cittadini italiani ed europei, escludendo dalla platea di destinatari i cittadini extra-Ue.

A partire dal 2019 le regioni sono autorizzate ad assumere fino a 4mila persone da destinare ai centri per l’impiego. La spesa ammonta a 120 milioni per il prossimo anno e 160 milioni a partire dal 2020.

RADIO RADICALE: si proroga di ulteriori sei mesi, fino al 30 giugno 2019, la convenzione stipulata fra il ministero dello Sviluppo economico e Radio radicale, per la trasmissione radiofonica delle sedute parlamentari. A tal fine, si autorizza la spesa di 5 mln per il 2019.

CARTA GIOVANI: Taglio di 60 milioni dell’assegnazione della card cultura, cha da 290 milioni passa a 230 milioni. Le risorse andranno a tutti i residenti nel territorio nazionale che compiono 18 anni di età nel 2019.

ACCADEMIA CRUSCA: L’organico dell’Accademia della Crusca è aumentato di 3unità di personale non dirigenziale, da assumere mediante apposita procedura concorsuale per titoli ed esami.

MATERNITA’: Previa autorizzazione del medico, le future mamme che lo vorranno potranno lavorare fino al nono mese e far slittare i cinque mesi di congedo obbligatorio a dopo la nascita del bebé. Il nuovo schema, ribattezzato maternità ‘agile’, è in alternativa allo schema tradizionale che impone la sospensione dall’attività lavorativa nei due mesi prima del parto e nei 3 successivi o 1 mese prima e nei 4 successivi (maternità flessibile).

BONUS ASILI NIDO: Sale da 1.000 a 1.500 euro annui e viene esteso fino al 2021 il bonus per l’iscrizione agli asili nido pubblici o privati. A partire dal 2022 il bonus sarà determinato, nel rispetto del limite di spesa programmato e comunque per un importo non inferiore a 1.000 euro su base annua con Dpcm da adottare entro il 30 settembre 2021 alla luce del monitoraggio previsto per la misura.

CONGEDO PAPA’: Nel 2019 i papà avranno diritto a 5 giorni di congedo per la nascita dei figli. La commissione Bilancio della Camera ha approvato un emendamento al ddl bilancio che proroga al prossimo anno la misura e aggiunge un giorno, rispetto al 2018.

PACCHETTO IMPRESE: Tassazione agevolata degli utili reinvestiti per l’acquisto di beni materiali strumentali e per l’incremento delle assunzioni con il taglio dell’Ires al 15%. In arrivo anche la proroga e rimodulazione della disciplina di maggiorazione dell’ammortamento-iperammortamento. Prorogato per il 2019 il credito d’imposta 4.0 per la formazione in azienda; misure a favore dell’internalizzazione e dell’innovazione delle aziende con le modifiche alla Nuova Sabatini.

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