Il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri in Confindustria durante la presentazione del rapporto con le previsioni economiche del Centro Studi, Roma, 7 ottobre 2019. ANSA/ GIUSEPPE LAMI

Manovra, governo valuta detassazioni aumenti salariali

Ultimo weekend prima della manovra: il governo pensa a detassare la prossima tornata di rinnovi salariali. M5s è in pressing sul carcere per gli evasori. Fa sponda il viceministro all’Economia del Pd Misiani.

Liberare, o meglio, alleggerire dalle tasse la prossima tornata di rinnovi contrattuali. E’ una delle ipotesi sul tavolo in vista della prossima manovra, come confermano diverse fonti di governo: detassare (probabilmente fissando una aliquota al 10%) gli aumenti salariali frutto dei rinnovi che, già dal prossimo anno, riguarderanno migliaia di lavoratori, a partire dai metalmeccanici fino ai dipendenti pubblici. Si tratterebbe, in sostanza, di un piccolo taglio del cuneo visto che abbatterebbe il peso del fisco, su quella parte di retribuzione.

Il Governo “ha mostrato interesse per la richiesta di detassazione per gli aumenti salariali contrattuali per il prossimo triennio”. Lo hanno detto i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil uscendo dall’incontro al ministero dell’Economia sul cuneo fiscale.

“Il carcere per gli evasori? Questa sera è stato deciso che questa parte andrà vista nella delega sulla lotta all’evasione, cioè tolta da un impianto sulla giustizia e collocata questa discussione dentro quello che sarà lo strumento per combattere l’evasione fiscale”. Lo ha detto il segretario del Pd Nicola Zingaretti a Otto e Mezzo su La7. “Hanno deciso qualche ora fa di rimandare questa discussione in un provvedimento sulla lotta all’evasione”, ha aggiunto.

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