Manovra, elettori contro Salvini e Di Maio

Dopo mesi di battaglia verbale e promesse su un deficit intoccabile, il governo italiano, probabilmente sotto la spinta di Mattarella, ha deciso di rivedere le stime del deficit della manovra passando al 2,04%. Uno sforzo notevole rispetto al primo bilancio stimato dal governo italiano ma che, come sottolineato da Moscovici, non basta per soddisfare le richieste europee. Salvini e Di Maio hanno preferito non esporsi dopo i recenti incontri tra Conte, Tria e i Commissari europei, ma gli elettori di Lega e Movimento Cinque Stelle si sono uniti in una protesta contro il governo.

 Se Di Maio prometteva che il deficit non sarebbe stato rivisto e Salvini rilanciava con parole bellicose indirizzate a Bruxelles, la strada intrapresa dal governo italiano è quella della revisione dei conti per soddisfare le richieste dell’Unione europea, chiamata comunque a fare un passo avanti per agevolare il lavoro del governo italiano. I numerini però non interessano all’elettorato che hanno visto nello svolgimento delle trattative un passo indietro del governo che, sostengono in molti, avrebbe chinato il capo di fronte alle richieste dell’Unione europea.

 Accolta con entusiasmo nonostante i rischi con l’Unione europea, disegnata per settimane come il nemico numero uno degli italiani, la manovra rischia ora di minare il governo. Il risultato più immediato potrebbe essere un calo dei consensi che riguarderebbe sia la Lega che il Movimento Cinque Stelle. Il secondo rischio è che il taglio alle spese, reso necessario per rispettare i parametri europei, possa creare uno scontro all’interno del governo, dove Salvini e Di Maio sanno bene che una rinuncia su uno dei provvedimenti fondamentali potrebbe comportare una sconfitta politica difficile da riscattare. 

Da Palazzo Chigi filtra fiducia e orgoglio per la proposta fatta, che pure in una responsabile riduzione del rapporto deficit Pil lascia invariati redditi di cittadinanza e quota 100, coerentemente con quanto sempre promesso. Questa è la strada intrapresa e che si continuerà a percorrere, sottolineano fonti di Palazzo Chigi.

Intervengono anche i due vicepremier, Luigi Di Maio e Matteo Salvini: ‘Continuiamo a sostenere con convinzione la nostra proposta. Piena fiducia nel lavoro di Conte. Siamo persone di buon senso e soprattutto teniamo fede a ciò che avevamo promesso ai cittadini, mantenendo reddito di cittadinanza e quota 100 invariati. Manterremo tutti gli impegni presi, dal lavoro alla sicurezza, dalla salute alle pensioni senza penalizzazioni, dai risarcimenti ai truffati delle banche al sostegno alle imprese’.

  Ma intanto, la retromarcia del governo sul deficit fa scattare la protesta della piazza grillina.

 

 

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