Manovra e tensioni, slittano le misure critiche

Come cambia la manovra? È difficile dire chi abbia vinto sul tema. E soprattutto se qualcuno abbia vinto. Italia Viva di Matteo Renzi ha portato l’esecutivo a un passa dalla crisi, ha tenuto gli alleati sotto scacco in un lunghissimo vertice dei ministri e ha costretto Giuseppe Conte ad andare da Mattarella prima dell’annuncio del rinvio delle misure più discusse.

 La sintesi dell’accordo raggiunto l’ha fatta proprio il premier Conte: la plastic tax slitta al prossimo mese di luglio, la sugar tax passa addirittura al mese di ottobre mentre la stretta sulle auto aziendali è stata azzerata. Resta da capire in quale modo il governo possa risolvere il problema delle coperture ma non c’è dubbio che un altro tema delicato è quello dei tempi. Sono stretti, anzi strettissimi. Il nuovo emendamento dovrebbe essere depositato all’inizio della prossima settimana.

Il Senato dovrebbe licenziare la manovra con un testo blindato e la Camera lo approverà senza procedere con nessuna modifica. Approvazione in due letture per evitare una terza lettura per la quale non ci sarebbe il tempo materiale. Nel caso in cui la manovra non fosse approvata entro il 31 dicembre si procederebbe con l’esercizio provvisorio. Le opposizioni ovviamente attaccano, ma nella maggioranza la situazione non è decisamente migliore. È in corso un durissimo tutti contro tutti che potrebbe anche portare a una imminente crisi, preludio alle elezioni che nessuno vorrebbe me che tutti menzionano. Anche con una certa frequenza.

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