Manovra e Leo: ‘Quoziente familiare e tagli Irpef’

Arriva al traguardo una legge di bilancio «equilibrata e prudente», afferma il viceministro all’Economia, con delega al Fisco, Maurizio Leo, deputato di FdI che in una intervista a “Repubblica” annuncia l’avvio di una riforma fiscale, con l’obiettivo di ridurre a tre le aliquote Irpef, a patto di trovare le risorse senza scostamenti di bilancio.

Leo spiega che “la legge di bilancio è stata fatta in tempi rapidissimi e non ricordo che leggi finanziarie, di stabilità e di bilancio siano state elaborate in così poco tempo”. Poi aggunge: “Un dato è certo: la legge è stata sostanzialmente condivisa dall’Ue anche perché complessivamente equilibrata e prudente. Il cuore del progetto è sostanzialmente intatto, c’è stata una normale dialettica politica e gli errori tecnici sono ascrivibili a peccati veniali legati a ristrettezza di tempi. Grazie a tutte le strutture del ministero dell’Economia per il lavoro egregio. Le misure per gli autonomi sono in linea col programma elettorale del centrodestra. Anche per i dipendenti sono state adottate delle misure come l’innalzamento da 600 a 3.000 euro per il welfare aziendale e la riduzione dal 10 al 5 per cento della tassazione sui premi di produttività. Senza dimenticare la riduzione del cuneo fiscale per le fasce più deboli. In sede di riforma, è nostra intenzione fare ancora di più sull’equità orizzontale puntando a limitare disallineamenti nella tassazione».

Nessuna deriva condonista, spiega Maurizio Leo, ma passi verso i contribuenti per una pace fiscale: “La nostra visione è stata quella di utilizzare, potenziandoli, gli strumenti già a disposizione per consentire forme di compliance spontanea. Volevamo venire incontro alle esigenze finanziarie dei contribuenti, tenendo conto dell’attuale sproporzione del sistema sanzionatorio amministrativo rispetto agli altri partner europei. Non vi è nessun condono, le imposte vengono pagate tutte, sebbene in un orizzonte temporale più ampio e con sanzioni più eque”.
Quindi la terapia d’attacco per il fisco, annunciata dal sottosegretario: “Sull’Irpef pensiamo di partire dal ‘modello duale’ già discusso, distinguendo i redditi da lavoro, soggetti a una progressività, sebbene addolcita, da quelli da investimento in capitale e immobili, soggetti a un’imposta proporzionale. Il nostro obiettivo è introdurre anche il quoziente familiare. È intenzione del governo addolcire le aliquote Irpef, con la prospettiva di ridurle anche a tre, ferma restando la necessità di individuare le dovute coperture, senza scostamenti di bilancio. Sull’Ires puntiamo a premiare i redditi reinvestiti in capitale e lavoro e razionalizzare la base imponibile. Quanto all’Iva, si punta a un’armonizzazione a livello comunitario, in termini di aliquote, base imponibile ed applicazione. L’Irap, invece, va profondamente rivista, nel quadro di un percorso già intrapreso da tempo”. E la Flat Tax incrementale? “E’ un ponte verso la riforma fiscale. Spinge il contribuente a dichiarare il tutto con l’obiettivo di stanare atti evasivi. L’eventuale estensione sarà valutata in fase di riforma fiscale, con un generale obiettivo di creare un sistema più equo e senza disallineamenti tra le diverse categorie di reddito”.

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