Manovra e Conte: ‘Nessuna rottura al governo’

Dopo le dichiarazioni di Di Maio, il quale ha denunciato una modifica apportata al testo del decreto fisco sollevando un polverone politico e mediatico, il premier Giuseppe Conte ha gettato acqua sul fuoco facendo sapere che le voci sui contrasti tra Lega e Movimento Cinque Stelle sono infondate: ‘Non c’è nessuna frattura tra Lega e M5s, venerdì controllerò il testo articolo per articolo e sarà inviato al Quirinale’, ha fatto sapere da Bruxelles, dove si è recato per il vertice dell’Unione europea. Stando a quanto riferito dal premier sarebbero dunque infondate le notizie su uno scontro tra Lega e Movimento Cinque Stelle anche se resta un alone di mistero sulle dichiarazioni,  dure e pubbliche,  di Luigi Di Maio.

Il decreto della discordia è quello recante ‘disposizioni urgenti in materia fiscale e finanziaria e per esigenti differenti’, composto da 26 articoli e datato 16 ottobre. Secondo Di Miao il testo  dell’articolo 9, quello che apre la porta al condono fiscale, e si intitola ‘Disposizioni in materia di dichiarazione integrativa speciale’, sarebbe stato manipolato.

Nel susseguirsi delle bozze,   spiega Repubblica,  che è andato avanti negli ultimi giorni l’articolo sull’integrativa speciale è comparso, solo come titolo, in una bozza della settimana scorsa, scomparso sabato scorso, ricomparso oggi. L’integrativa speciale permette di sanare pagando il 20 per cento delle imposte emerse dal nero e dunque è un condono a tutti gli effetti.

L’integrativa speciale permette di fatto di regolarizzare i redditi non denunciati versando un’imposta sostitutiva del 20% inoltre allarga all’Iva lo spettro delle imposte sanabili e aggiunge l’imposta sui capitali all’estero. Nel caso dell’Iva la sanatoria è possibile pagando un’aliquota media, altrimenti quella ordinaria del 22%.
L’altro punto controverso dell’articolo c’è quello che prevede l’esclusione della punibilità di un eventuale dichiarazione fraudolenta, dichiarazione infedele, dichiarazione con artifici, omessa dichiarazione e omessa dichiarazione Iva. Si tratta dei reati fiscali di cui agli articoli 2,3,4, 10-bis e 10 ter del testo legislativo n.74 del 2000. E prevede (comma 13 dell’articolo 9) – come spiega il ‘Corriere della Sera’  anche un allungamento di tre anni dei termini entro i quali l’Agenzia può fare degli accertamenti, ma solo per chi si avvale della sanatori. 

Inoltre è ‘esclusa la punibilità’ delle condotte previste dagli articoli 648-bis e 648 ter del codice penale commesse in relazione all’evasione fiscale. Si tratta dei reati di riciclaggio e autoriciclaggio, due illeciti per cui è prevista una pena variabili da 2 a 8 anni. Questi due reati resterebbero perseguibili solo se connessi ad altre fattispecie di reato diverse dall’evasione.

Altro problema del decreto,  sottolinea il Corriere,  è il fatto che dalla sanatoria sono rimasti fuori gli evasori per necessità, e non quelli più incalliti. Lo sconto sulle imposte da pagare si applica infatti alla maggior reddito dichiarato, e tenuto fino a quel momento nascosto al fisco. Dunque vale per chi ha omesso la dichiarazione, ma non per chi ha dichiarato tutto e poi ha semplicemente omesso il versamento delle imposte.

Giuseppe Conte ha parlato anche della manovra della quale ha parlato con la cancelliera tedesca Angela Merkel e con Juncker, uno dei principali detrattori del lavoro svolto dal governo italiano fino a questo momento per quanto riguarda l’aspetto economico: ‘Mi rendo perfettamente conto che non è questa la manovra che si aspettavano dalla Commissione, è comprensibile che ci siano delle reazioni, ma più passa il tempo e più mi convinco che la manovra è molto bella. Angela Merkel è stata molto attenta ed è rimasta impressionata dalle riforme strutturali. Siamo entrambi d’accordo su una linea di dialogo costruttivo’.

‘Sulla manovra sono convinto  della stabilitá del nostro impianto. Con le autoritá dell’Ue apriremo un dialogo costruttivo. Questa sera incontrerò a Roma Moscovici’, ha sottolineato anche il ministro dell’Economia, Tria.

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