Manovra, bollette: slitta al 2022 la fine del mercato tutelato

La Commissione Bilancio del Senato ha dato il via libera alla Manovra 2020 che ora approderà in Aula per il voto di Palazzo Madama. Dopo una seduta fiume di quasi 14 ore, la Commissione ha dato mandato ai relatori Dario Stefano (PD) e Rossella Accoto (M5S) di riferire all’Aula sul provvedimento.

Il via libera al Senato con voto di fiducia, come preannunciato dal Governo, slitta a lunedì prossimo 16 dicembre con prima chiama alle 15:15. Il provvedimento passerà ‘blindato’ a Montecitorio dove sarà esaminato e votato in via definitiva in seconda lettura. Tante le novità inserite nel testo definitivo, a iniziare dallo slittamento della fine del mercato di maggio tutela per le bollette  al 2022, prorogando così la data del 1° luglio 2020 al 1° gennaio 2022.

In dettaglio, “il Ministero dello sviluppo economico, sentita l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) definisce, con apposito decreto da emanarsi entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti, le modalità ed i criteri dell’ingresso consapevole nel mercato dei clienti finali tenendo altresì conto della necessità di concorrenza, pluralità di fornitori e di offerte nel libero mercato”.

Via libera anche per lo sconto fiscale per il rifacimento delle facciate, con una detrazione del 90% divisa in dieci anni “per le spese documentate, sostenute, nell’anno 2020, relative agli interventi, ivi inclusi quelli di sola pulitura o tinteggiatura esterna, finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici”. Il bonus però è stato riservato alle sole persone fisiche, escludendo i soggetti titolari di reddito d’impresa e ai titolari di reddito di lavoro autonomo, cioè gli alberghi.

Cambia volto anche la plastic tax, una delle misure più contestate dal mondo industriale. La versione definitiva entrata in manovra vede una diminuzione da 50 a 45 centesimi al chilo per la tassazione sui prodotti monouso tra cui viene reinserito il tetrapak. Dall’imposta, che entrerà in vigore a luglio, sono esclusi i prodotti in plastica riciclata e quelli composti da più materiali che abbiano una componente di plastica inferiore al 40%.

Confermata la sugar tax, la tassa di 10 centesimi al litro sulle bevande analcoliche zuccherate, che scatterà dal primo ottobre 2020 e non dal 1° gennaio: lo slittamento comporterà un minor gettito di 175,3 milioni di euro

Altra norma è quella relativa agli investimenti previsti dal Piano Impresa 4.0: il superammortamento e l’iperammortamento che in manovra si trasformano in un credito d’imposta. In particolare, la norma stabilisce che per i beni funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese secondo il modello Industria 4.0, è riconosciuto un credito d’imposta in cinque anni “nella misura del 40% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro e nella misura del 20% per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro”.

Per i beni immateriali, come il software, il credito d’imposta è riconosciuto “nella misura del 15% del costo, nel limite massimo di costi ammissibili pari a 700.000 euro”. Per tutti gli altri investimenti il credito d’imposta è del 6% “nel limite massimo di costi ammissibili pari a 2 milioni di euro” e per tre anni. La norma specifica che dal credito d’imposta sono escluse, oltre alle auto, capannoni e “i beni gratuitamente devolvibili” dei concessionari.

Esclusa dalla manovra invece la stretta sulle ‘finte prime case’: la commissione ha approvato la modifica all’emendamento alla manovra dei relatori cancellando la misura che prevedeva la possibilità per ogni nucleo familiare di indicare una sola abitazione come principale, sulla quale non pagare l’Imu, anche se la seconda casa si trovava fuori dal territorio comunale di residenza.

Tra i vari investimenti che entrano in manovra spicca il finanziamento da 60 milioni di euro per la manutenzione ordinaria di Venezia, attraverso la legge speciale del 1984 per la salvaguardia della città.

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