Mancata fusione tra Banca Etruria e la Popolare di Vicenza, assolto il padre della Boschi

Archiviazione per il padre di Maria Elena Boschi per la mancata fusione tra Banca Etruria e Popolare di Vicenza. E’ questa la decisione – come riportato da La Nazione – presa dal Tribunale di Arezzo che ha deciso di non procedere neanche per gli altri imputati in questa vicenda. Per il gip, come più volte dichiarato dagli stessi indagati, non sono stati loro a far saltare questa trattativa.

 La decisione del Gip è arrivata al termine di una lunga indagine. Nella sentenza di motivazione il giudice ha precisato come dagli atti che sono stati trasmessi, infatti, risulta che il mancato accordo commerciale in ragione dello stato di crisi un cui entrambi gli istituti di credito versavano, non è idoneo di per séa ritenere integrati i reati ipotizzati. Sulla scorta degli elementi di fatto che sono stati accertati nel corso delle indagini, non è possibile effettuare alcuna prognosi positiva in merito al nesso causale fra la condotta omessa e il verificarsi dell’evento di danno.

Tra i cinque ex vertici della Banca Etruria iscritti sul registro degli indagati anche il padre di Maria Elena Boschi. La sua posizione, come anche quella degli altri imputati, è stata archiviata per “mancanza di prove“. Una decisione che fa tirare un sospiro di sollievo al genitore della deputata di Italia Viva che nelle prossime settimane dovrà affrontare altri processi. Si tratta di una sentenza che, però, potrebbe essere ribaltata nel giro di poco tempo. La Procura, infatti, potrebbe autorizzare ulteriori controlli con l’obiettivo di entrare in possesso di alcune prove utili al Gip per rivalutare la posizioni degli indagati in questo filone.

Circa Redazione

Riprova

PAT – Fondo Euregio per la ricerca, approvato l’accordo per 1,3 milioni di euro

Approvato dalla Giunta provinciale, su proposta dell’assessore allo Sviluppo economico, lavoro, università, ricerca, lo schema …

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com