Maldestro: ‘Facile salire ma anche cadere’

ROMA. Non è scaramantico, privilegia cantare in italiano e a Pino Daniele ha sempre preferito Giorgio Gaber. E’ un napoletano atipico, Maldestro, che partendo come dice lui ‘dal basso, dalle cantine’, si è ritagliato il suo spazio da cantautore, ha portato a casa Premi importanti (il Ciampi, il De Andrè) e ora ha un pass per Sanremo, sezione Nuove Proposte con Canzone per Federica. Salire in cima è facile, ma cadere è un attimo, ammette il giovane, in una pausa dal lavoro di studio per l’album che deve essere pronto per il Festival.  Sanremo? Non ci avrei scommesso, ma ora lo prendo come un gioco.. serio! Come diceva Eduardo. Si parte da lì per costruire la propria strada. Maldestro, all’anagrafe Antonio Prestieri classe ’85, un’infanzia passata a Scampia, figlio di un boss, la sua di strada l’ha percorsa tutta d’un fiato. Senza guardarsi indietro. ‘A 9 anni mia madre mi ha portato via e mi ha regalato un pianoforte e un pc. E’ così che sono riuscito a crearmi altri mondi. E a trasformare il mio dolore in arte’.

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