Mafie: il modello Ercolano, nuova primavera di legalità

Una nuova primavera di legalità e ribellione al racket parte da Ercolano (Napoli), dove nei giorni scorsi un’ operazione dei carabinieri ha portato all’esecuzione di una misura cautelare a carico di tredici presunti affiliati ai clan di camorra, colpevoli di vessare commercianti e imprenditori con richieste estorsive. Con il ricordo di questa operazione si è aperta oggi, nel comune vesuviano, la Giornata della memoria per le vittime innocenti di mafia, in un incontro al Museo Archeologico Virtuale tra esponenti della politica, forze dell’ordine, associazionismo antiracket e scuole. Nel contrasto ai clan di camorra, determinante è stato il ‘modello Ercolano’, oggi esportato anche in altre città, ovvero la collaborazione vincente tra vittime, carabinieri, Dda e l’associazione antiracket ‘Ercolano per la legalità’ che ha consentito di assestare duri colpi a esattori e affiliati che facevano estorsioni. Sul punto Rosario D’Angelo, presidente Fai antiracket Campania: ”i dati processuali dimostrano che la battaglia che si conduce in tribunale contro i fenomeni estorsivi ed usurai sta raccogliendo grandi successi”.

E nel dare lettura di dati della FAI ha detto: ”Dal 2005 ad oggi le associazioni antiracket si sono costituite parte civile 315 volte, tutelando 1.270 parti offese. Questi risultati sono stati raggiunti, soprattutto grazie all’associazione antiracket di Ercolano che solo nel 2012 ha visto la costituzione di parte civile in 57 casi con 312 parti offese. Il modello Ercolano ha visto il coinvolgimento di 41 imputati del delitto al 416 bis o di estorsione aggravata, 19 imputati hanno optato per il rito abbreviato. Hanno testimoniato 33 vittime, sempre accompagnate in aula dall’amministrazione comunale, dalle forze dell’ordine e da esponenti antiracket”. Il presidente di ‘Ercolano per la legalità’ Pasquale Del Prete ha aggiunto: ”il modello Ercolano che tanto viene studiato e additato ad esempio non è altro che la consapevolezza di non essere soli perché questa associazione, come le altre, ha trovato negli uomini dello Stato il giusto sostegno e noi non ci stancheremo mai di ringraziarli”. A testimoniare la storia di vessazioni subite dal racket, Sofia titolare di un forno che fu danneggiato da un ordigno rudimentale a novembre 2009. Con la denuncia e la vicinanza dell’associazione antiracket vide i suoi estorsori in manette pochi giorni dopo quell’episodio. Un secondo momento della giornata è stato scandito da una passeggiata antiracket tra i negozi del mercato, con il sindaco Ciro Buonajuto in prima fila: ”il modello Ercolano è rappresentato dal coraggio dei commercianti e dal grande lavoro dei carabinieri e forze dell’ordine. Adesso però dobbiamo parlare di quello che riusciamo a fare in termini di sensibilizzazione, di cultura alla legalità. Queste passeggiate sono un segnale importante. Sono il segnale che lì dove prima c’era la camorra a chiedere il pizzo adesso ci sono istituzioni e studenti a portare allegria, sorriso e cultura dell’accoglienza”. All’incontro hanno partecipato il giornalista scrittore Nico Pirozzi, i rifugiati ospitati a Ercolano dalla cooperativa ‘L’Impronta’ che, in occasione della concomitante Giornata contro il Razzismo, hanno portato la propria testimonianza.

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