Mafia: sciolti i comuni di Gomorra

Il consiglio dei ministri scoglie cinque comuni per mafia: tre in Campania e due in Calabria. Sono Castelvolturno, Casapesenna e Casal di Principe, in provincia di Caserta; Mileto in provincia di Vibo Valentia e Bagaladi in provincia di Reggio Calabria.

Con il decreto di oggi sono tre gli scioglimenti per camorra dal 1991 per il Comune di Casal di Principe. Il primo avvenne il 30 settembre del 1991 a firma dell’allora responsabile del Viminale, Vincenzo Scotti; alla guida dell’ente c’era l’ingegnere Alessandro Diana. A provocare lo scioglimento dell’amministrazione il blitz compiuto dalle forze dell’ordine alcuni mesi prima, il 13 dicembre del 1990, giorno di Santa Lucia, a casa dell’assessore Gaetano Corvino (poi condannato) durante il quale vennero arrestati i boss Francesco Schiavone, Francesco Bidognetti ed altri camorristi, mentre Mario Iovine riuscì a fuggire da una finestra ed altri partecipanti al summit scavalcarono un muro e fecero perdere le proprie tracce nelle campagne circostanti. Il 23 dicembre del 1996, Giorgio Napolitano, allora ministro dell’Interno, firmò il decreto di scioglimento quando sindaco era Vincenzo Corvino, dentista arrestato nell’aprile del 2011 dalla Dda di Napoli perché ritenuto un fiancheggiatore dell’ex primula rossa Antonio Iovine detto ò Ninno. La decisione di Napolitano fece seguito al maxi-blitz Spartacus, avvenuto il 5 dicembre dell’anno prima, che portò in carcere 157 affiliati al clan dei Casalesi. Negli ultimi venti anni nessuna amministrazione a Casal di Principe ha concluso il proprio mandato e ha superato i due anni di vita prima di subire lo scioglimento.

Il comune di Casal di Principe è gestito da un commissario prefettizio arrivato in città in seguito alle dimissioni dei consiglieri comunali e del sindaco, dopo che furono arrestati  diversi amministratori tra cui l’ex sindaco, Cipriano Cristiano, nell’ambito dell’inchiesta denominata “Il principe e la scheda ballerina”.

Tra un mese a Casal di Principe si sarebbe dovuto votare per il rinnovo del consiglio comunale ma la decisione di oggi del governo Monti blocca la macchina elettorale che si era messo in moto nel paese di Gomorra. “La decisione del Consiglio dei Ministri mortifica la città di Casal di Principe e la voglia di rinnovamento dimostrata dai cittadini con l’ampia partecipazione alle liste civiche che hanno sostenuto la mia candidatura a sindaco”. Queste le prime affermazioni del candidato sindaco, Renato Natale. “Era questo il momento giusto per far svolgere le elezioni – continua – c’era voglia di riscatto dopo gli arresti dei mesi scorsi”. Natale aveva ottenuto per la sua candidatura un consenso bipartisan.

 

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