L'aula Giulio Cesare di palazzo Senatorio in Campidoglio in una foto d'archivo. ANSA/GIUSEPPE LAMI

Mafia Capitale: lavori in aula Giulio Cesare in Campidoglio, 20 a processo

ROMA.  Venti persone sono state rinviate a giudizio dal gip di Roma in un filone dell’inchiesta su Mafia Capitale. Sono accusate di associazione a delinquere, turbativa d’asta, falso e truffa ai danni del Comune. Tra gli appalti al centro dell’indagine anche quello dei lavori della sala Giulio Cesare, l’aula consiliare del Campidoglio. Coinvolti l’imprenditore Fabrizio Amore e Maurizio Anastasi, ex responsabile della Sovrintendenza. Il processo è stato fissato al prossimo 2 marzo davanti alla IV sezione penale.

L’imprenditore Amore è il collegamento con la maxinchiesta sul ‘mondo di mezzo’: nel giugno del 2015, nell’ambito della seconda tranche di arresti per Mafia Capitale, venne perquisito perchè accusato, in qualità di responsabile di fatto della cooperativa ‘Progetto Recupero’, di aver turbato la gara per l’accoglienza di 580 persone, in concorso con il ras delle cooperative Salvatore Buzzi e Massimo Carminati. Per queste accuse nei giorni scorsi la Procura ha chiesto l’archiviazione per Amore, indagato per trasferimento fraudolento di valori.

Secondo l’accusa, Amore era cosi’ sicuro di vincere la gara per i lavori all’Aula Giulio Cesare tanto da stipulare contratti ed effettuare pagamenti in acconto ai subappaltatori alcuni giorni prima dell’apertura delle buste contenenti le offerte. Il patto tra gli appartenenti all’associazione, secondo l’accusa, ha fatto si’ che alla gara fossero infatti invitate esclusivamente societa’ riconducibili allo stesso soggetto economico.

 

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