M5S, violazione della privacy: “Abbiamo denunciato i fatti, ma nessun intervento”

Aumentano le proteste dei grillini, dopo la pubblicazione online della posta privata di alcuni deputati  ‘5S’, per mano di un hacker, Par-AnoIA, che si dice vicino al Pd. Allo stesso tempo, la rabbia del M5S continua ed è forte la richiesta di chiudere il sito: “Che fine ha fatto la privacy?”. Inoltre la capogruppo alla Camera dei deputati stellati denuncia: “Rubato alla Camera un nostro hard disk”. Insomma a quanto pare, continuano gli attacchi da parte dei pirati del web ed i grillini non ci stanno. A una settimana dalla prima uscita  in rete delle mail di Giulia Sarti, il gruppo Par-AnoIA, continua la sua battaglia ‘ illegale’ per “far luce sui lati oscuri” dei Cinque Stelle. Le richieste, affinchè l’hacker smetta, sono sempre le stesse: “La pubblicazione immediata dei redditi e patrimoni di Giuseppe Grillo e Gianroberto Casaleggio e dettaglio dei ricavi derivanti dal sito www.beppegrillo.it e correlati”. Oggi la dura replica dei grillini che hanno annunciato azioni legali, oltre la richiesta delle forze dell’ordine.  “C’è un  attacco a tutto campo contro di noi”, ha dichiarato Roberta Lombardi a Montecitorio. “Siamo andati in procura – dice – e abbiamo messo in ordine i fatti”, denunciando la vicenda al procuratore Giancarlo Capaldo. “Dopo 8 ore però, non abbiamo notizie sull’attività della magistratura né della polizia postale – ha continuato ancora la deputata ‘stellata’- non sappiamo nulla di cosa stanno facendo per tutelare in primis questi 30 cittadini, a cui sono state violate le caselle di posta elettronica”.
“Abbiamo la sensazione di essere abbandonati in questo momento di grossa pressione psicologica – ha continuato ancora la capogruppo alla camera dei ‘5Stelle’ –  nei nostri confronti. Nessuno nelle istituzioni ha tutelato queste persone, o se l’ha fatto non ce l’ha comunicato. Vi ricordo che la prossima settimana si insediano le commissioni parlamentari e di garanzia e che per quanto ne sappiamo tra questi 30 cittadini ci potrebbe essere il futuro presidente del Copasir”.  “Tre settimane fa – incalza la Lombardi  – abbiamo subito il furto di un hard disk del nostro capo dell’ufficio legislativo presso gli uffici del palazzo dei gruppi, ieri, invece, un tentativo di effrazione della posto di un nostro collaboratore”.

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