‘Domani, giovedì 21 settembre, sarai chiamato a votare su Rousseau per scegliere il Candidato Premier del MoVimento 5 Stelle e designando Capo della forza politica che depositerà il programma elettorale sotto il simbolo del M5S alle prossime elezioni’,  annuncia il blog di Beppe Grillo confermando la lista dei candidati in corsa e sottolineando come i risultati del voto saranno depositati presso due notai e resi pubblici solo nella serata della proclamazione del vincitore, sabato a Rimini.

I candidati, conferma il blog, sono: Cicchetti Vincenzo; Di Maio Luigi; Fattori Elena; Frallicciardi Andrea Davide; Ispirato Domenico; Novi Gianmarco; Piseddu Nadia Zordan Marco. ‘Ogni iscritto al sito www.movimento5stelle.it entro la data del 1 gennaio 2017, abilitato ad accedere a Rousseau, maggiore d’età e che abbia certificato la sua identità tramite il caricamento di un proprio documento, potrà esprimere un solo voto a favore di un solo candidato’, si legge ancora nel post che conferma, così la formula di capo della forza politica da ‘assegnare’ al candidato premier. Formula che, in questi giorni, ha innescato i malumori di una parte del Movimento. Cambio di programma, invece, per il giorno della votazione online: inizialmente sembrava che gli iscritti avessero votato nella stessa giornata di sabato.
Sono note le nostre titubanze su un sistema online di votazioni che riteniamo poco democratico e ancor di più facilmente manovrabile, ma non è questo il punto.

Quello su cui vorremmo soffermarci è la nuova politica di un Movimento che ormai possiamo certamente chiamare Partito. Perché dalle logiche che tanto ha criticato sembra non discostarsi più di tanto.  Grillo avverte che coloro che hanno sottoposto tempestivamente una candidatura ritenuta priva di tutti i requisiti richiesti, potranno formulare osservazioni o fornire elementi integrativi a prova della sussistenza di detti requisiti entro le ore 15 di domani.

La prima novità da sottolineare è che alla competizione possono partecipare anche coloro che sono indagati. Quelli che il M5s voleva cacciare dal Parlamento. Coloro che non potevano per un rigido codice etico essere grillini. Fino a che la sindaca di Roma Virginia Raggi è stata indagata. Da lì le regole sono cambiate. In fondo a chi non piacerebbe cambiare le regole di un gioco a proprio piacimento.  E allora come si fa a candidare a premier Luigi Di Maio? Dopo che è stato indagato a Genova per diffamazione dopo la querela dell’ex candidata a sindaco M5S Marika Cassimatis. Semplice, si cambiano le regole.

In pole position in questa partita Luigi Di Maio. Avversari non politicamente ‘pesanti’ come Luigino. Ecco il catalogo: Vincenzo Cicchetti, nato nel 1961, ex candidato M5S a sindaco di Riccione. Andrea Davide Frallicciardi, 39 anni, impiegato ed ex consigliere a Figline Valdarno. Domenico Ispirato, 54 anni, napoletano che vive a Verona, geometra ed ex consigliere comunale. Gianmarco Novi, quarantenne ex consigliere a Monza. Nella sua presentazione vanta di ‘essere cintura nera di arti marziali’ e di seguire una dieta vegana e fruttariana. Per le quote rosa Nadia Piseddu, 28 anni, laureata in ingegneria aerospaziale ed ex candidata a sindaco di Vignola che poi si è dimessa dal consiglio. Infine Marco Zordan, 43 anni, artigiano, ed ex assessore al personale della giunta M5S di Sarego, comune di 7 mila abitanti in provincia di Vicenza. L’unica parlamentare in lista è Elena Fattori, 51 anni, originaria di Rimini, vicepresidente della commissione Agricoltura a Palazzo Madama. Famosa per le sue linee più morbide rispetto all’intransigenza pentastellata sui vaccini.

Di Maio si è iscritto alle facoltà di Ingegneria e Giurisprudenza senza laurearsi ed è giornalista pubblicista. Nel 2010 si era candidato come consigliere comunale nel suo paese ottenendo 59 preferenze e non risultando eletto. Poi nel 2013 ecco che si presenta alle parlamentarie grilline e ottiene 189 preferenze. Quindi da meno di 200 preferenze potremmo trovarlo sul banco del Governo.

Naomi Sally Santangelo