M5S, caso firme false Palermo: interrogata deputata Mannino. Indagato anche il marito

Al via alla Procura di Palermo la nuova tornata di interrogatori nell’ambito dell’inchiesta sulle firme false del M5S di Palermo. La deputata nazionale Claudia Mannino, indagata, è arrivata in Procura per essere sentita dal Procuratore aggiunto Dino Petralia e dal Pm Claudia Ferrari. Dopo i primi due interrogatorinell’inchiesta sulle firme false del M5S di Palermo di sabato, la Procura del capoluogo siciliano sta proseguendo con gli interrogatori dei parlamentari nazionali coinvolti. Come l’altra indagata, Samantha Busalacchi, la deputata si è avvalsa della facoltà di non rispondere.

E c’è un nuovo indagato nell’inchiesta: si tratta di Pietro Salvino, marito di Claudia Mannino. L’uomo è arrivato con la deputata e ha atteso all’esterno della stanza del Procuratore aggiunto Dino Petralia l’uscita della moglie, interrogata. Subito dopo è stato chiamato per essere interrogato, alla presenza di un legale. Il suo interrogatorio è durato pochi minuti.

Claudia Mannino e il marito Pietro Salvino, come si apprende, si sarebbero rifiutati di fare un saggio grafico davanti ai pm che li stavano interrogando. I due, dopo essersi avvalsi della facoltà di non rispondere, si sono rifiutati di eseguire la prova grafologica, come invece hanno fatto Samantha Busalacchi e Alice Pantaleone. Il saggio grafico serve ai magistrati per fare una comparazione grafica con le firme false depositate dal M5S.

Anche il deputato nazionale del M5S Riccardo Nuti è arrivato in Procura a Palermo per essere interrogato, da indagato. Nuti è accompagnato dal suo legale, Antonina Pipitone, la stessa che difende anche altri tre indagati.

Tra gli indagati figura anche la deputata del M5S Giulia Di Vita.

Intanto, il deputato all’Ars del M5S Giorgio Ciaccio, anche lui indagato, nei giorni scorsi è stato interrogato in gran segreto dalla Procura di Palermo. Durante l’interrogatorio, come si apprende, ha reso ampia confessione sul suo coinvolgimento nella vicenda delle firme false. Ciaccio, che si è autosospeso, ha raccontato ai magistrati cosa era accaduto la notte di aprile del 2012 nel corso della quale furono ricopiate centinaia di firme false per le amministrative del 2012.

Saranno sentiti, sempre oggi, di pomeriggio, anche Francesco Menallo, ex attivista de M5S, e il cancelliere del Tribunale, Giovanni Scarpello, che ha attestato falsamente l’originalità delle sottoscrizioni. La deputata Claudia La Rocca, che si è autosospesa, è già stata interrogata come anche Stefano Paradiso e Giuseppe Ippolito che hanno collaborato con i pm e raccontato la vicenda, sono già stati interrogati. I tre, durante l’interrogatorio, hanno dato indicazioni importanti ai magistrati che coordinano l’inchiesta. Intanto si attende la decisione sull’autosospensione dei deputati Nuti e Mannino, che sono ancora nel M5S, nonostante l’invito formale fatto dal leader Beppe Grillo, sul blog. Una decisione potrebbe essere presa in tal senso dai tre nuovi probiviri eletti ieri, Riccardo Fraccaro, Paola Carinelli e Nunzia Catalfo.

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