Luciano Canfora all’Eurispes: ‘I fascismi hanno immense praterie a loro disposizione. Usare aiuti europei contro le disuguaglianze sociali’

Filologo classico, storico, saggista, docente. Intere generazioni di liceali si sono formate anche grazie alla lettura dei suoi scritti, per altro tradotti in tutto il mondo. Luciano Canfora è, soprattutto, una voce importantissima della cultura perché parla di ciò che conosce e lo fa con il coraggio, il sarcasmo e la lucidità di chi ha sempre coltivato la curiosità e l’interesse per le cause dei fenomeni sociali, politici, economici, in una vita dedicata ai libri, all’approfondimento e al sapere. Lo ha raggiunto, per il magazine online dell’Eurispes, Alfonso Lo Sardo realizzando una lunga e approfondita intervista-dialogo.

Delle misure messe in campo per il contenimento del virus il filosofo dice: “Il Governo nazionale ha fatto il meglio che potesse fare” e auspica, senza ottimismo, che “questa rabbia sociale riesca a imporre all’attenzione un malessere profondo che attraversa il Paese, vissuto dalle fasce più deboli della popolazione, sostanzialmente abbandonate a se stesse”.

Canfora indica poi quali possano essere le modalità per uscire dalla crisi, ossia attraverso un impiego intelligente delle risorse europee “in favore di chi non ha i soldi per vivere”; rileva anche che: “molto probabilmente questi aiuti europei non ce li daranno o solo a condizioni ben precise. La richiesta di una digitalizzazione completa del Paese è ridicola. Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Europea, ci dica esattamente quali sono le riforme e il tipo di modernizzazione che ritiene imprescindibili per la concessione di tali risorse. Credo che nessuna condizione di questo tipo possa essere arbitrariamente stabilita o imposta da uno degli interlocutori”.

E sulla possibilità di creare modelli di sviluppo improntati sulla sostenibilità, anche grazie alla spinta della diffusione planetaria del virus, Luciano Canfora è pessimista, ma realista: “Non credo, almeno nel medio periodo. Sono ben consapevole della potenza del mercato e del profitto e dei loro cantori. Il ‘Dio-Capitale’ ha i suoi adoratori, i suoi sacerdoti, i suoi seguaci. Poter vendere la merce in ogni angolo del mondo e far viaggiare il danaro nel modo più veloce sono i loro obiettivi. Tutto il resto è secondario. Credo che le cose riprenderanno esattamente così come erano prima del virus”.

In questo scenario di grandi disuguaglianze sociali ed economiche, i populismi, con le loro fake news, i loro slogan e le loro ricette miracolose hanno trovato, secondo il filosofo Canfora, “più che un terreno fertile, delle vere e proprie praterie. Ma non parlerei tanto di populismi quanto di politica fascistoide. Il rischio di un ritorno del fascismo è dietro l’angolo. L’eternal fascism, l’Ur-Fascism di cui ci parlò, fra gli altri, Umberto Eco. Nel fascismo si sprofonda per slittamenti progressivi. Il fascismo spesso appare rispettabile, normale ai benpensanti, tanto liberali quanto conservatori, nonostante l’evidenza di alcuni suoi tratti fondamentali e ineliminabili quali la soppressione dei partiti, la fine della libertà di espressione, l’aizzamento e la conseguente mobilitazione contro un nemico su cui convogliare una ostilità di massa, forme demagogiche e incisive di Stato sociale che però non disturbi troppo il ceto proprietario”.

L’intervista in versione integrale è disponibile al seguente link https://www.leurispes.it/luciano-canfora-alleurispes-i-fascismi-hanno-immense-praterie-a-loro-disposizione-gli-aiuti-europei-vengano-utilizzati-contro-le-disuguaglianze-sociali/

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