Lorenzo Lavia porta in scena ‘Il gioco dell’amore e del caso’, dal 16 al 18 giugno Teatro India di Roma

Dal 16 al 18 giugno al Teatro India va in scena la restituzione finale del laboratorio condotto da Lorenzo Lavia con gli attori della Scuola di Teatro e Perfezionamento Professionale del Teatro di Roma, ‘Il gioco dell’amore e del caso’, una produzione Teatro di Roma in collaborazione con l’Accademia di Costume e Moda e il Conservatorio di Musica Santa Cecilia.

Il testo di Pierre de Marivaux è una commedia ricca di equivoci e di risvolti che bene si è prestato come ‘palestra’ per i futuri attori professionisti. Il percorso è stato duplice: da una parte gli allievi attori provarsi nei diversi personaggi della commedia, dall’altra gli allievi aspiranti costumisti messi alla prova con il proprio estro creativo a restituire un’epoca storica così ricca dal punto di vista del fasto anche nel vestire, guidati da Lorenzo Lavia con il costumista Andrea Viotti e l’ausilio di Antonio Di Pofi che ha composto le musiche di scena.

 

Il teatro lo si fa soprattutto per amore e spesso il caso ci aiuta a far sì che vari elementi si fondano per dar vita a quella strana magia che si manifesta poi sul palcoscenico.  Essendo stati proprio l’amore e il caso i principali elementi necessari per la nascita di questo spettacolo/laboratorio, non potevo che scegliere il geniale testo di Marivaux, racconta il regista Lorenzo Lavia: ‘Questo progetto ha visto la luce grazie alla sinergia di tre Istituzioni quali il Teatro di Roma, l’Accademia di costume e moda ed il Conservatorio di Santa Cecilia: esse sono state capaci di mettere in campo le proprie giovani eccellenze che da poco si sono affacciate al mondo del nostro lavoro o che sono addirittura al debutto. Ecco, io ho deciso di mettermi a loro servizio come regista affinché tutti potessero tirar fuori nei rispettivi campi la propria arte e tradurla in qualità: attori, costumisti, musicisti’.  

In questo bagno di gioventù mi sono sentito anche di intervenire con una nuova traduzione e con un nuovo adattamento del testo tentando di cucirlo meglio sulle sagome dei protagonisti. Questo mio spettacolo cercherà attraverso la tra-dizione, la tra-duzione e il tra-dimento di trovare con tutta la semplicità possibile una giusta collocazione per il divenire. Marivaux, che fonda la sua drammaturgia sul travestimento e questa specifica commedia ‘il Gioco dell’Amore e del Caso’ – dove i personaggi hanno la necessità di travestirsi, di velarsi, per potersi (s)velare –  mi aiuta a mettere in primo piano la figura dell’attore. Non a caso, la direzione scelta sia per il taglio che per il tipo di materiale usato per i costumi fa sì che questi siano più simili ad involucri che ad abiti. Involucri di marionette senza vita che permetteranno agli attori stessi di essere i burattinai del proprio personaggio. Costumi che non daranno la possibilità al pubblico di trovare differenze tra padroni e servi; un apparire che come nell’epoca post moderna nella quale viviamo, azzera le differenze esteriori, mentre amplifica quelle dell’essere nella sua essenza, ovvero, le diseguaglianze della classe sociale, che in questo gioco del velarsi non riusciranno mai ad avere un punto d’incontro.

Un gioco di intrecci, una pirotecnica girandola di travestimenti di due coppie di innamorati in cui lo scambio di ruoli tra padroni e servi risponde al reciproco intento di scrutare, sotto vesti non proprie, l’animo dei partner. Una macchina scenica in cui la passione finisce col trionfare sull’egoismo, sui pregiudizi e sugli impedimenti della sorte, che indaga e osserva l’amore al suo sorgere, o nelle sue ambigue metamorfosi o, ancora, nel conflitto con le convenzioni sociali e mondane.

 

Dal 16 al 18 giugno al Teatro India restituzione finale del laboratorio condotto da

Lorenzo Lavia con gli attori della SCUOLA DEL TEATRO DI ROMA

 

IL GIOCO DELL’AMORE E DEL CASO

di Pierre de Marivaux

regia Lorenzo Lavia

con Antonio Bannò, Federico Benvenuto, Simone Borrelli,

Edoardo Coen, Sylvia Milton, Alessandro Minati, Francesca Ziggiotti

costumi Sara Addi, Chiara Cecchini, Flavia degl’Innocenti,

Flavia Mandalà, Viola Mastini, Cristiana Mece, Giada Pellegrino, Isabella Raimondi

compositore Giorgio Stefanori

assistente alla regia Silvia Quondam

Produzione Teatro di Roma – Teatro Nazionale

in collaborazione con Accademia di Costume e Moda e il Conservatorio di Musica Santa Cecilia

 

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