Loredana regina di Sanremo

Dalla nostra inviata, Teresa Lucianelli,

 

Tra papaveri e papere, Sanremo secondo atto. La Bertè conquista la scena e trionfa meritando una standing ovation; tantissimi i fans fuori l’Ariston in sia attesa (così come nel primo appuntamento di martedì per Nino D’Angelo e Livio Cori). Si distinguono Lauro, Silvestri, Ghemon.

Ospiti della serata Marco Mengoni con Tom Walker, Riccardo Cocciante, Fiorella Mannoia, Michelle Hunziker, Pippo Baudo, Laura Chiatti e Michele Riondino per presentare il film ‘Un’Avventura’. Commozione di Baglioni nel ricordo di Pino Daniele e consegna tributo ai figli del grande cantautore napoletano. Sul palco metà dei cantanti. Non mancano gaffe e papere.

Loredana Bertè arriva sul palco ed è sovrana di Sanremo. E’ l’unica artista in gara ad aver ricevuto un’ovazione – più che meritata – da parte della platea. Questo non vuol dire che riesca a conquistare il podio ma sono molti a essere convinti che lo meriterebbe. Eccome. Inimitabile e irripetibile animale da palcoscenico, artista di indubbio spessore, carisma unico. Ancora una volta ha dimostrato cosa vuol dire essere un Artista (laddove la maiuscola è ovviamente voluta e più che mai appropriata).

Giusto per soddisfare la curiosità collettiva: nella borsetta con cui si presenta sul palco c’è semplicemente il body pack degli ear monitor.

La seconda serata della 69esima edizione del Festival della Canzone si presenta come la precedente come il Baglioni Show, così come sottolineato da più altari (ed evidente).

Finalmente si ride, con i comici pugliesi Pio e Amedeo che avvertono: “Ciao Fiamme Gialle, non mi prenderete mai” e impartiscono a Claudione una esilarante lezione di evasione. È il primo momento di autentico divertimento degno di nota, in queste due serate. Senza forzature, Il format Emigratis all’Ariston con innegabili riferimenti a Salvini, vedi quello del Capitano.

In partenza, come un inno nazionale, Noi no, hit del repertorio del direttore artistico al suo bis d’incarico, eseguita con un corpo di ballerini, incappucciati, che lo accompagna nel suo tour, coreografie curate da Giuliano Peparini.

Mistero sull’assenza dei 22 Giovani esclusi dalla manifestazione sanremese a dicembre, che avrebbero dovuto esser sul palco con lui.

Convocati dalla Rai alcuni giorni fa, i cantanti si sono organizzati a proprie spese, non senza rinunce e sacrifici, per partecipare all’evento e, invece, c’è stato un ripensamento, non si sa perché, da parte della Rai che ha annullato la loro partecipazione dopo che si erano trasferiti a Sanremo ed erano lì a disposizione.

Inizio meno teso rispetto al debutto di ieri. Bisio e Raffaele sfoggiano, al centro del palco, a esibizione conclusa, di essere entrati in trending topics in Norvegia. La prima gag della serata, con Raffaele che gli traduce in diverse lingue straniere, si rivela senza infamia né lode.

Qualche battuta del trio ed ecco che inizia la gara con Achille Lauro. Poi Einar.

Quindi, Bisio e Baglioni in un monologo sulla punteggiatura, dove i punti, le virgole, punto a capo ed esclamativo (meglio abbondare, direbbe Totò) vengono sottolineati con sputacchi, gesti e versi strani.. il tutto molto discutibile..

“Quale canzone facciamo? Una bella, o una tua?”, chiede Bisio a Baglioni; si cimenta pure in un monologhino piccino piccino, tanti da risultare tristemente inconsistente, sugli odiatori che lo hanno pungolato/bersagliato in apertura di Festival. “Non guardiamo Sanremo perché gli italiani siamo razzisti e boicottiamo il parassiti” di Teresa – legge – e commenta: “Teresa, ti voglio già un po’ bene, potresti essere mia figlia: ti do un consiglio, rileggi sempre prima di cliccare invia”. Bah?!

Omaggio a Lelio Luttazzi. Baglioni chiede uno sgabello per suonare al pianoforte; Virginia gli porta una poltrona elettrica ricordandogli i suoi dolori reumatici. Cantano ‘Il mio tipo ideale’, del Luttazzi, il musicista e compositore scomparso a Trieste e, sul finire, arriva Super Pippo, il Baudo nazionale che evidenzia l’affetto del pubblico, accolto da scroscianti applausi e velocemente torna dietro le quinte con la Raffaele strappando: “Hai capito il pennellone?”, battuta quanto meno scontata.

Gli Ex-Otago dimostrano “il loro buon gusto in campo femminile” abbracciando una spettatrice. Raffaele, Bisio e Baglioni si lanciano in un nuovo sketch ripetitivi rispetto alla stata precedente sulla somiglianza con la Famiglia Addams. Forti perplessità sull’inventiva di questa edizione. Inevitabile.

Al posto di Ghemon, sale invece sul palco Mengoni.

Finalmente Ghemon, che si distingue. Ma è appunto, come già citato, Loredana, più pantera che mai: in un attimo diventa tutta sua la scena ed eccola brillare di luce propria, così abbagliante da lasciare nel buio il resto, unica tra i cantanti in gara a raccogliere l’espressione di gradimento assoluto da parte di tutti in sala.

«Grazie vi amo», è il suo saluto. Minigonna consueta, look particolare come sempre, statuaria, gambe in mostra, fa ancora una volta impazzire tutti, quando canta “Cosa ti aspetti da me”, incominciando dai social: “Dicci come fai”. Potere dell’energia innata e della passione per l’arte.

L’esibizione è estremamente coinvolgente perché Loredana sa darsi con tutta se stessa ed è magnifica soprattutto per questo.

La migliore anche per il pubblico in sala, che dimostra ampiamente e lungamente il suo consenso, per quanto il pezzo le sia stato cucito addosso.

Virginia Raffaele nel suo sketch d’avanspettacolo – riuscito grazie alle qualità artistiche – della serata, in un romanticissimo abito di seta rosso alla Via col vento, punta su Habanera, dalla Carmen di Bizet, della quale finge di dimenticare le parole. Recupera a fatica il foglio accartocciato con il testo, per poi esibirsi semplicemente fischiando quando si rende conto che è quello dell’ossessivo “passerotto” baglioniano (tanto per cambiare) onnipresente .

Peccato che non riesca comunque a conquistare veramente la platea.

Quindi, i toscani Negrita, penultimi con ‘I ragazzi stanno bene’, in linea con la loro produzione.

Federica Carta e Shade con il brano ‘Senza farlo apposta’, di facile preda, in stile festival, convincente dal primo ascolto.

E riecco Pippo Baudo che si pronuncia sul tam tam social sulla sua comparsata troppo sbrigativa.

Nuovamente Baglioni: canta Questo piccolo grande amore.

Amarcord a galoppo per il ritorno di Super Pippo su Sanremo edizione 1985, quando consegnò al direttore artistico del festival il premio per quella che è stata considerata “la miglior canzone d’amore del secolo” ovvero “Questo piccolo grande amore”.

Ovviamente, Baglioni, invitato da Baudo, la ripropone…

Note di rilievo per Marco Mengoni, superospite della serata il britannico Tom Walker, in Hola (I Say), esibizione però già vista: proposta alla prima puntata di X Factor del 2018.

Hunziker “a sorpresa”: “Michelle non sta bene” annuncia Bisio e lei, in collegamento telefonico, spiega di avere l’influenza, 39 di febbre, e aggiunge che ci sarà “sabato, cascasse il mondo”. Quindi, descrizione dell’abbigliamento della Hunziker a casa in pigiama color tortora, ciabattine, ecc..

Pubblico perplesso. Ma ecco che in forma smagliante appare sulla scala dell’Ariston, per la terza volta all’Ariston festivaliero dove si è distinta anche l’anno scorso, insieme a Pierfrancesco Favino, al fianco di Baglioni.

Torna subito la complicità tra la Michele e Bisio, consolidata a Zelig, in diversi anni all’inizio dei Duemila. Omaggio gradevole a Elio e Le Storie Tese con “La Lega dell’amore”.

In un secondo ha avuto dalla sia il pubblico accogliente e ha presentato con estrema professionalità e scioltezza un’esibizione in gara: successo sul web.

Incantevole Cocciante, che aggiunge una perla autentica ad una collana alquanto variegata.

Tra i concorrenti, merita uno spazio a parte Daniele Silvestri insieme al rapper Rancore, con la sua Argento Vivo, brano duro e profondo che narra intensamente gli incubi degli adolescenti di oggi, ispirato dala sua esperienza di padre di due figli teen ager.

Non rientrerà propriamente nei canoni della canzone sanremese che può attendere al podio o alla vittoria, ma convince la platea, la sala stampa e la giuria demoscopica, conquistando la parte alta della classifica.

Nek che canta “Mi farò trovare pronto”, è al suo terzo Sanremo con un pezzo deciso, radiofonico che si avvale della ripetizione di quel “sono pronto” che entra in testa e non ne esce più.

Da vera big, la partecipazione di Fiorella Mannoia che si esibisce insieme all’onnipresente Baglioni in una versione di Quello che le donne non dicono, con alto gradimento dei presenti.

Condiviso tributo ai figli del grande cantautore napoletano Pino Daniele.

Infine, qualche considerazione su Arisa, con ‘Mi sento bene’, apprezzata nel primo appuntamento. Discutibile la seconda prova: sbaglia e si innervosisce, aggrava con un evidente gesto di stizza della cantante. Conclude comunque tra gli applausi grazie ad Chiude l’esibizione con un indovinato “grazie!” opportunamente urlato alla platea.

Due volte vincitrice del Festival, stavolta non incanta: risultato medio nella classifica parziale.

La sua canzone, tra l’altri, è stata associata da diversi commentatori della rete a Dio è morto di Guccini: le canzoni in alcuni tratti sono effettivamente molto simili.

 

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