L’ordine mondiale corroso dal suo creatore

Da Gaza all’ Ucraina ed ora all’ Iran, il Presidente degli Stati Uniti d’ America, Donald Trump, aveva promesso che avrebbe messo fine ai conflitti in pochi giorni, ma così non è stato. Le guerre da sempre sono state una sfida all’ ordine mondiale, ma oggi l’ ordine sembra corroso dal suo creatore: gli Stati Uniti d’ America. Quando gli Usa violano gli accordi multilaterali o sostengono di voler annettere la Groenlandia e Panama e perfino il Canada, diventa quasi un obbligo agire militarmente. L’ esempio più eclatante è stato l’ attacco di Israele all’ Iran, proprio tre giorni prima dell’avvio dei negoziati Usa- Iran, sul nucleare. Pare che Trump sia stato informato dopo, ma ad ogni buon conto ha dovuto applaudire all’ iniziativa militare dello Stato ebraico. In questo scenario confuso e convulso è andato in onda il G7 del Canada che ha mostrato tutti i suoi limiti e l’ incapacità di fermare le guerre in Medioriente. Un ordine mondiale minato dal suo stesso creatore come abbiamo scritto. Il mondo di ieri non è più possibile e la risposta al nuovo mondo, al nuovo ordine mondiale, sta nell’ aumento delle percentuali delle spese militari che la Nato ha espressamente richiesto, anche su pressione degli Usa. Noi come Italia, come Europa non possiamo che aderire e non possiamo sottrarci a questo sforzo . Per il nostro Paese sarà un grande sacrificio economico che vorremmo affrontare nel corso di un decennio, ma dall’ altra parte dell’ Atlantico è venuto un niet. La Nato sono ad oggi è stata a trazione americana in termini di leadership militare. Oggi che gli Usa sembrano quasi volersene tirare fuori, è il momento di piantare il pilastro europeo e creare una sorta di governance  euro-americana nella Nato. Per raggiungere questo scopo la spesa militare dovrebbe essere europeizzata. Purtroppo occorre un cambio di rotta che è difficile ad attuarsi , tenuto conto che i singoli Paesi dell’ Unione continuano a stabilire in totale autonomia la percentuale da investire in armamenti per la difesa. Serve un finanziamento comune e cercare di acquistare sistemi di difesa all’ interno dell’ UE. Ma nell’ apatia più totale si  continua a parlare di oscillazioni del Pil, di crescita di 000.
Andrea Viscardi

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