Sono state identificate 48 delle 49 vittime della più sanguinosa strage della storia americana, nel locale gay Pulse di Orlando, ma è ancora angoscia per i parenti, poiché solo 24 famiglie sono state al momento informate. Fra i morti c’è Eddie Justice, il giovane vhe ha inviato messaggi alla madre dal locale mentre era tenuto in ostaggio. Intanto, l’organo di propaganda ufficiale dell’Isis in lingua inglese, ribadisce che il killer, Omar Mateen, era ‘uno dei soldati del Califfato in America’. E la polizia ne conferma la fedeltà all’Isis, spiegando che il killer ha cercato anche di negoziare con gli agenti. E’ poi emerso che Mateen ha frequentato la moschea dove si recava occasionalmente a pregare Moner Mohammad Abusalha, un attentatore suicida che si è fatto esplodere in Siria. Lo riporta la Cnn, secondo cui, per il portavoce della moschea, non e’ chiaro se i due si conoscessero. Mateen, inoltre, sarebbe stato due volte in Arabia Saudita: la prima nel 2011 e la seconda nel 2012. E’ giallo poi su un eventuale ‘fuoco amico’ all’interno del club gay. Secondo Obama non c’e’ alcuna prova chiara che il killer di Orlando sia stato guidato da estremisti o che abbia fatto parte di un complotto piu’ ampio. Il presidente americano ha spiegato che l’autore della strage sembra sia stato ispirato dall’informazione estremista disseminata in internet. Obama ha poi definito la strage come estremismo cresciuto entro i confini nazionali, ‘qualcosa di simile alla strage di San Bernardino’. Il presidente ha quindi sottolineato come il killer abbia agito dopo aver acquistato un tipo di armi non difficili da ottenere. Ed infatti sulla questione armi facili (Mateen era nella lista delle persone sotto il controllo dell’agenzia federale) interviene anche Hillary Clinton: ‘Se l’Fbi è sulle tue tracce non dovrebbe essere possibile che tu possa acquistare delle armi senza che nessuno ti chieda nulla. Poi la aggiunge: ‘Fermare i lupi solitari sarà la mia priorità numero uno’. Il tycoon Donald Trump ha rilanciato il bando per i musulmani e chiesto le dimissioni di Obama. Il padre del killer, Seddique Mateen, condanna il gesto folle del figlio. Parla dall’interno della sua abitazione, a circa 150 chilometri da Orlando, dove riceve i giornalisti, tra i quali l’inviata dell’Ansa: ‘Io rispetto i gay, non sono affari miei quello che fanno’, dice, sostenendo di aver insegnato al figlio solo cose positive. Il movente religioso non c’entra nulla, ha visto due gay che si baciavano a Miami un paio di mesi fa ed era molto arrabbiato, ha detto Mir Seddique. La ex moglie rivela: ‘Non era una persona stabile. Mi picchiava.’ Mateen voleva diventare un poliziotto, aveva fatto domanda all’accademia di polizia e nel frattempo lavorava come agente di sicurezza presso una struttura detentiva per minori. Secondo un imam, inoltre, che lo conosceva da quando era piccolo, Mateen era scherzoso da bambino, poi crescendo ha cominciato a diventare serio. Era anche appassionato di body building. Ed emerge che il killer, Omar Mateen, pregava in moschea tre, quattro volte a settimana e prendeva parte alle cerimonie serali, recentemente anche con il figlio piccolo. Finita la preghiera, afferma l’imam, se ne andava, non socializzava con nessuno. Non è mai sembrato un violento. Intanto il giorno dopo il massacro, emergono le prime critiche all’Fbi in quanto, nonostante Mateen fosse stato interrogato tre volte, due nel 2013 e una nel 2014, per sospetti legami al terrorismo, ha potuto comunque acquistare legalmente un fucile e una pistola la settimana scorsa. Nellastrage sono morte 50 persone per mano del killer e Orlando è come paralizzata.