Davide Boni della Lega Nord accusato di corruzione
Davide Boni della Lega Nord accusato di corruzione

Lombardia. Il leghista Boni indagato per corruzione. “Pronto a chiarire, sono innocente”

Il presidente del consiglio regionale della Lombardia, il leghista Davide Boni, è stato indagato dalla procura di Milano. L’accusa ipotizzata nei confronti dell’esponente della Lega Nord dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo è quella di corruzione. L’esponete di spicco del carroccio lombardo è indagato assieme ad un suo stretto collaboratore. L’inchiesta avviata nei confronti di Boni è nata dalle indagini condotte da Robledo su un presunto giro di tangenti che riguardano i vecchi amministratori del Comune di Cassano D’Adda (Milano). Inchiesta che aveva portato all’arresto dell’allora sindaco. Tra gli indagati c’è anche Dario Ghezzi, il capo della segreteria del presidente. L’impulso al nuovo filone investigativo, che ha coinvolto il presidente del parlamentino lombardo, nascerebbe da una serie di dichiarazioni rese agli inquirenti dall’architetto Michele Ugliola anche lui indagato per la vicenda che riguarda il comune del milanese e coinvolto anche nel caso Montecity-Santa Giulia. Quello di Ugliola è un nome ricorrente nelle inchieste per corruzione fin dai tempi di Mani pulite. L’architetto aveva parlato di Boni e di un suo collaboratore l’estate scorsa e il verbale era stato secretato dai pm per compiere accertamenti al fine di riscontrare le accuse. Ma ad incastrare Davide Boni, da quanto si è appreso fino ad ora, ci sarebbero anche delle dichiarazioni di un esponente della Lega Nord, lo stesso partito dell’inquisito. I militari della Guardia di Finanza nella mattinata hanno effettuando quattro perquisizioni  tra cui anche allo stesso Boni, al quale è stato consegnato un avviso di garanzia. Tra gli indagati nell’inchiesta della Procura di Milano c’è anche l’immobiliarista Luigi Zunino che secondo l’accusa sarebbe stato beneficiario di alcuni interventi compiuti sul piano regolatore di Cassano d’Adda.

Boni: Pronto a chiarire. “In relazione ai fatti oggetto di contestazione, anticipo fin da ora la mia totale estraneità” e “confermo la mia piena disponibilità a chiarire la mia posizione”. E’ stata la prima reazione del presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Davide Boni, appena ricevuta la notizia di essere indagato per corruzione.
“Confermo che in data odierna – ha precisato il leghista Boni – mi è stata notificata un’informazione di garanzia contestualmente a una perquisizione negli uffici della mia segreteria”. “In relazione ai fatti oggetto di contestazione – ha proseguito il presidente del Consiglio regionale della Lombardia, indagato per corruzione – anticipo fin d’ora la mia totale estraneità. Nel contempo confermo la mia piena disponibilità a chiarire la mia posizione e la mia estraneità con gli organi inquirenti, in modo da poter fare piena luce sulla vicenda nei tempi più rapidi possibili”.

La notizia dell’indagine per corruzione a carico del presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Davide Boni, ha raggiunto il Pirellone durante la seduta dell’Aula, poco prima della pausa pranzo. Per ora non c’é stata alcuna reazione ufficiale da parte dei gruppi, ma al Pirellone si apre l’ennesimo caso politico-giudiziario. Prima di Boni anche Filippo Penati (Pd) e Franco Nicoli Cristiani (Pdl), i due vice presidenti del consiglio regionale, sono stati accusati di corruzione.

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