llva: verso stop impianti Genova e Novi

L’Ilva bloccherà presto anche gli stabilimenti di Novi e Genova. E’ quanto ha dichiarato il segretario provinciale della Uilm, Antonio Talò, secondo cui “l’azienda ha confermato che, a seguito del sequestro dei prodotti finiti, ci saranno presto ripercussioni anche sugli altri impianti italiani ed esteri. Genova e Novi Ligure si fermeranno entro tre-quattro giorni”.

Intanto l’Ilva ha disposto la cassa integrazione in deroga per 1428 lavoratori dello stabilimento di Taranto. Lo ha reso noto la stessa azienda ai sindacati, stabilendo come termine il 31 gennaio 2013. Termine che verrebbe anticipato nel caso in cui prima di quella data l’emendamento al decreto legge presentato in Parlamento dal ministro dell’Ambiente Clini sbloccherà la vendita del prodotto. Ieri l’Ilva aveva collocato in cassa integrazione ordinaria altri 1100 lavoratori dichiarati in esubero. A questi vanno aggiunti poco più di 200 dipendenti per i quali si è resa necessaria la cassa integrazione (erano 1200 ma in numero si è progressivamente ridotto) a causa dei danni agli impianti provocati dal tornando che si è abbattuto sulle città di Taranto e Statte il 28 novembre scorso. Oggi si è svolto un incontro all'interno dello stabilimento tra i dirigenti dell'Ilva Enrico Martino (capo del Personale) e Domenico Liurgo (Relazioni industriali) e i segretari di Fim (Mimmo Panarelli), Fiom (Donato Stefanelli) e Uilm (Antonio Talò). L’Ilva ha fatto sapere che probabilmente presenterà nel prossimo mese di gennaio il piano industriale.

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