L’Italia è un paese per vecchi: è allarme per il 2050

L’Italia, secondo i dati dell’Istat, ad oggi è  il paese europeo con il tasso di anzianità più alto visto che costituisce ben il 22,3% della popolazione. Ogni anno su tutto il territorio italiano si registrano infatti migliaia di richieste da parte di persone anziane che chiedono di essere ospitati all’interno di una casa di riposo.

Questo è indice di un duplice problema, poiché mentre da una parte diminuisce di anno in anno la percentuale delle nascite in Italia, dall’altra parte si incrementa quella dell’anzianità.

Se questi dati dovessero rimanere costanti si prevede che nel 2050 ben il 34,3% della nostra popolazione sarà costituito da over 60.

Cifre allarmanti per la sostenibilità del welfare italiano, che vedrà oltre 1/3 dei suoi cittadini bisognoso di servizi assistenziali.

È chiaro il motivo per cui ogni anno aumenti la domanda di inserimento nelle strutture adibite agli anziani. La maggior parte di queste richieste provengono da famiglie con a carico persone anziane non-autosufficienti, che alle volte presentano gravi disabilità motorie o psichiche, che quindi necessitano di assistenza medica specializzata 24 ore al giorno.

E non solo, visto che spesso si tratta anche di anziani autosufficienti che per vari motivi si vedono costretti a chiedere di dover essere alloggiati presso una di queste strutture.

Grazie al progetto di Quotalo.it, un portale dedicato alla famiglia ed al consumatore che si occupa di mettere in contatto il privato con professionisti, artigiani e fornitori di 9 settori di interesse, è stato possibile elaborare uno studio approfondito e dettagliato su quanta richiesta vi è stata in quest’ultimo 2017, grazie ai dati che sono stati inseriti all’interno del portale.

I dati presentati mostrano quante richieste all’anno vengono effettuate e da quali città provengono. Nel grafico sottostante abbiamo preso in analisi un campione di 30 città italiane dove il tasso di richieste è stato più alto.

grafico richieste province

Quello che emerge dallo studio di questi dati è innanzitutto un elevato volume di richieste, oltre 4000, che sono state inserite all’interno del portale nel corso di tutto l’anno.

Distribuzione delle richieste sul territorio nazionale

Come si denota dal grafico, Milano è la provincia che di gran lunga presenta il numero di richieste più elevato rispetto a tutte le città italiane. Ben 377 richieste complessive di cui 266 sono per anziani non autosufficienti e 111 per anziani autosufficienti.

Di conseguenza per sopperire a questa grande richiesta, che ogni anno si incrementa, è dovuto crescere il numero di strutture. Nel 2012 le case di riposo presenti sul territorio di Milano erano 84; ad oggi se ne contano 26 in più. Si arriva in questo modo a più di 100 residence per anziani presenti solo sul territorio di Milano e provincia .

L’incremento dell’offerta, comunque, non ha portato grandi vantaggi alle famiglie italiane: aumenta il numero delle strutture e aumentano i posti letto tuttavia le rette e le spese di mantenimento non diminuiscono. Attraverso alcune ricerche abbiamo constatato che le spese medie per risiedere all’interno di una di queste strutture variano mediamente dai1600 ai 3000 euro al mese .

Una spesa che spesso le famiglie si trovano a dovere far fronte a causa dei tagli avvenuti gli anni scorsi al Fondo nazionale per le politiche sociali e al Fondo Non Autosufficienza . Un Fondo indirizzato sia a favorire l’inserimento nelle case di riposo sia all’assistenza domiciliare, in modo tale da creare le condizioni affinché sia permesso alla persona in questione, di continuare a vivere in casa propria .

Lo stesso discorso è ovviamente fattibile per tutte le altre città del suolo italiano tenendo presente che la città di Milano a oggi è quella che presenta costi e richieste più alte con uno scarto di più di 150, rispetto alla città di Torino che si trova seconda nella nostra classifica.

Ma cosa accade in tutto il resto del territorio?

I dati che il portale Quotalo.it ci ha fornito e che ha messo a disposizione sono più di 4.000. L’analisi di tutti questi elementi suddivisi successivamente tra Nord – Centro – Sud, ci ha permesso di calcolare la percentuale di richieste provenienti da tutte le zone del territorio.

Si denota che la maggior parte delle richieste derivano dal Nord-Italia (dalla Valle d’Aosta fino all’Emilia Romagna) che da solo copre il 59% del bisogno, tenendo presente che l’indice di popolamento di alcune città del Settentrione è nettamente più alto rispetto a città che si trovano nel Centro e nel Sud Italia.

Le richieste del Centro, infatti, (dalla Toscana all’Abruzzo) presenta un tasso del 25%anche se bisogna evidenziare che buona parte di questa percentuale è costituita dal numero di richieste provenienti dalla sola città di Roma, terza classificata nel nostro grafico di tutte le città italiane.

Nel Sud del paese le richieste sono nettamente inferiori (Molise – Calabria più le isole di Sicilia e Sardegna) poiché la percentuale è costituita dal 16% del totale.

Quali sono le necessità del popolo italiano over 70?

In base ai dati in nostro possesso abbiamo distinto in seguito il tipo di servizio di cui si ha bisogno: case di riposo per anziani autosufficienti e non autosufficienti.

Sono dunque tre i fattori che emergono in maniera evidente da questa analisi: la richiesta per anziani non autosufficienti risulta maggiore in tutti i casi. Questo può essere indice del fatto che le famiglie italiane, soprattutto a causa delle elevate spese che comportano queste strutture, preferiscono attendere fino al caso estremo in cui i loro parenti si ritrovano nella condizione di non autosufficienza, in cui l’assistenza medica 24h si rivela effettivamente necessaria.

Il numero di anziani in generale (over 70) all’interno del nostro paese è sempre in continuo aumento, crescendo in maniera tangibile di anno in anno.

Il bisogno di aiuto da parte delle famiglie che chiedono di sostenere nel migliore dei modi possibili i loro cari all’interno di queste strutture, per garantirgli il riposo, la serenità e l’assistenza di cui effettivamente necessitano, è in continuo aumento.

Sarà l’Italia un paese per vecchi?

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