L’inverno del nostro scontento annunciato da noiosi cantastorie

‘Chi pensa che centrosinistra e centrodestra siano uguali si sbaglia di grosso e due temi di grande rilevanza per i cittadini, come le tasse e la sicurezza, lo stanno dimostrando chiaramente. Con i Governi di centrosinistra le tasse aumentano e la sicurezza diminuisce, con il centrodestra al governo, al contrario, le tasse diminuiscono e la sicurezza aumenta. A differenza di quel che dice il premier, le tasse in Italia non solo non sono diminuite ma, secondo la rilevazione dell’Istat, sono addirittura aumentate arrivando al 41,4% nel terzo trimestre del 2015. Come se non bastasse, il Governo si appresterebbe a cancellare il reato di immigrazione clandestina, evidentemente allo scopo di incoraggiare ancora di più gli immigrati a venire in Italia per poi regalare, ai loro figli, la cittadinanza italiana in base allo ius soli. Sta a Forza Italia e ai nostri alleati di centrodestra far capire ai cittadini che il futuro dell’Italia è nelle loro stesse mani e che se non vanno a votare, credendo che chiunque vinca sia in fondo la stessa cosa, in realtà regalano il loro voto a questa sinistra’, è la rigida dichiarazione di Deborah Bergamini. Bisogna naturalmente pensare che esistono teorie diverse in ogni parrocchia diversa, in cui ci si occupa esclusivamente di sottolineare le ‘apparenti’ deficienze della parte avversa, senza se e senza ma, invece di prendere in seria considerazione la risoluzione del problema e le strategie necessarie per renderlo possibile. Ascoltate Berlusconi quando parla dei governi non eletti e bla bla bla. Lo ripete ininterrottamente in ogni sua dichiarazione che viene da chiedersi se chi parla non sia, in realtà, un pupazzo con lo start interrotto e bloccato. In realtà tutto passa molti metri sopra la testa dell’individuo e del cittadino. E’ campagna elettorale 24 ore su 24 per gli anni che precedono le nuove elezioni. I cittadini, gli elettori, i lavoratori, vengono da questo clima inevitabilmente schiacciati. E ci meraviglia anche della ‘ovvia’ presenza degli astensionisti che rifiutano di andare a votare. Nel corso del tempo ci vengono rifilati ‘sondaggi’ pilotati e ‘viziati’sulle parti politiche, leggi partiti, che non hanno alcun senso se fatti ante litteram rispetto alle elezioni. Sempre la Bergamini ci informa che c’è un eccessivo e immotivato entusiasmo del Governo e del Pd nella lettura dei dati provvisori dell’Istat su occupati e disoccupati. Nel periodo settembre-novembre 2015, rispetto ai tre mesi precedenti, è vero che l’Istat registra una diminuzione dei disoccupati, ma al contempo anche un lieve calo delle persone occupate e soprattutto un consistente aumento degli inattivi, di coloro cioè che non hanno un lavoro ma neppure lo cercano più. La situazione occupazionale in Italia non è quindi soddisfacente, a maggior ragione se confrontata con quella degli altri Paesi Ue. Se pensiamo alla disoccupazione giovanile, infatti, secondo i dati Eurostat resi noti oggi, il tasso di disoccupazione giovanile è al 22,5% nell’Eurozona e al 20% in Ue, mentre in Italia è al 38,1%, quindi ad una percentuale quasi doppia. Considerato che anche il Pil in Italia cresce con un ritmo molto inferiore rispetto alla media europea, purtroppo non c’è affatto da gioire. Ovviamente la dichiarazione è estrapolata da una analisi più seria e particolareggiata in cui vengono esaminati le motivazioni che sono a monte del problema esistente non solo in Italia ma anche in altri Paesi. Naturalmente è meglio raccogliere il tutto ‘a valle’ ben noncurante degli ostacoli incontrati durante la discesa. E’ più comodo e, sicuramente, più riposante.

Cocis

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