È la notte dell’Atletico Madrid di Simeone che compie l’impresa, batte il Barcellona e vola in semifinale di Champions League. Simeone stasera ha compiuto un capolavoro tattico, l’ennesimo di una stagione comunque vada fantascientifica per i Colchoneros che hanno aggredito la partita, trovato il vantaggio, sfiorato il raddoppio colpendo due pali e poi eretto un muro invalicabile senza concedere nulla o quasi agli ormai ex extraterrestri. Nell’altra sfida passa, come da pronostico il Bayern, ma che fatica! Partiamo da Madrid. Parte fortissimo l’Atletico che al quinto è già in vantaggio. Adrian scarica un destro potente da ottima posizione sul palo, la palla rimane nella disponibilità dei Colchoneros con Villa che la rimette in mezzo per lo stesso Adrian che di testa fa da sponda. Sul secondo palo irrompe Koke che fa esplodere il “Vicente Calderon”. La pressione dell’Atletico è furente, il pressing alto porta Pinto a rischiare di farsi soffiare palla in area. Quindi all’undicesimo Gabi ruba palla al limite dell’area blaugrana, Koke serve Villa che colpisce il palo. Al 13’ Messi di testa, non il suo piatto forte, si divora l’1 a 1 ma è un lampo in un inizio gara di marca biancorossa con Villa che al 18’, servito di testa da Garcia, colpisce un altro legno. È traversa su un tiro bellissimo. Messi sbaglia anche al 30’ e questa volta l’errore arriva sotto porta su assist di Neymar. Il secondo tempo è tutta un’altra storia perché il Barcellona deve segnare per sperare. Partenza a razzo dei blaugrana con Courtois che fa il fenomeno e toglie il pallone dai piedi di Neymar messo a tu per tu da Xavi. Sul prosieguo dell’azione, il portiere belga buca l’intervento ma Xavi, quasi incredulo, manda alto. Lo stesso capitano del Barca non trova la deviazione vincente al 59’. L’Atletico gioca di rimessa e al 64’ Diego, appena entrato, scalda i pugni di Pinto che, dopo cinque minuti, viene graziato da Gabi che, dopo una lunga corsa, davanti al portiere calcia male tirandogli addosso. Al 77’ il brivido più grosso per i padroni di casa con Neymar che di testa va a fare la barba al palo con Courtois fermo, immobile, pietrificato che può solo soffiare e sperare che la palla vada fuori. I Colchoneros si compattano, si chiudono, non passa più neanche uno spillo anzi Rodriguez all’89esimo potrebbe chiudere la partita. Non succede ma non importa! Dopo oltre quaranta anni l’Atletico Madrid torna in semifinale di Champions League. Merito di una squadra incredibilmente solida, guidata splendidamente dal Cholo Simeone. Una squadra dove non è il singolo a fare la differenza e questa notte lo dimostra ancora di più. Perché stasera mancava Diego Costa, spesso decisivo, ma l’Atletico non ne ha risentito e ha vinto lo stesso al cospetto del Barcellona. Nell’altra semifinale tutto finisce come pronostico con il Bayern a volare in semifinale. Il Manchester ci ha provato e ci è pure andato vicino, ma il Bayern è troppo forte, negli uomini e nella testa. In una partita in cui non aveva trovato praticamente mai spazi, nel momento in cui va sotto, non demorde e con cinismo sfrutta la prima disattenzione degli inglesi per pareggiare e poi, continuando a macinare calcio, cogliendo lo sbandamento dello United come uno squalo che fiuta il sangue, ha ribaltato la partita e strappato la qualificazione. Partita di sofferenza per 67’ minuti per il Bayern che, come suo solito, per tutto il primo tempo tiene palla, staziona stabilmente nella metacampo inglese. Ma le azioni – gol latitano grazie all’organizzazione dello United. Anzi sono proprio gli inglesi ad avere una grossa chance con Rooney che in area, da ottima posizione, riflette troppo sul da farsi e non riesce ad incidere. La spina nel fianco per gli uomini di Moyes è Robben che al giro sfiora il gol dopo la solita percussione e tiro a giro. Niente di trascendentale nel primo tempo né nella ripresa fino al 57’ quando Valencia va sul fondo e mette in mezzo un cross arretrato su cui però si avventa Evra che da fuori area lascia partire un sinistro terrificante che si stampa la traversa e finisce in rete per l’1 a 0 United. Un gol pazzesco uguale a quello di Javier Zanetti nella finale di Coppa Uefa del 1998 tra Inter e Lazio. Neanche il tempo di esultare, trenta secondi dopo il Bayern pareggia. Forse lo United ha ancora la testa al gol, ai festeggiamenti e si disunisce per la prima volta, Ribery mette in mezzo un pallone delizioso per Mandzukic che in tuffo di testa fa 1 a 1. Ribery calcia sull’esterno della rete due minuti dopo, ma in contropiede lo United fallisce il gol del ko con un Rooney stasera irriconoscibile che colpisce debolmente e malamente il pallone. Tutt’altro discorso nell’altra area dove al 67’ Robben crossa e Muller piazza la zampata vincente. Il Bayern sarebbe qualificato ma non si accontenta e allora Robben mette in ghiaccio partita e semifinale con la solita percussione da destra e sinistra conclusa con un tiro vincente deviato da Vidic per il 3 a 1 che praticamente mette fine alle ostilità.
Sebastiano Borzellin