Libertà e sicurezza in ricerca di nuovi confini

I media e le maggiori testate europee hanno, per rendere onore alle vittime dell’attacco terroristico ad opera del fondamentalismo islamico, pubblicato le vignette della rivista Charlie Hebdo. Un gesto forte, simbolicamente forte, che è al tempo stesso superficie e simbolo. Le vignette dicono a chiare lettere che la libertà di espressione va salvaguardata e tutelata. Di diverso avviso sono state le testate americane,  e le copertine di Charlie Hebdo non sono apparse sui maggiori quotidiani statunitensi che non hanno pubblicato le caricature di Maometto. Il New York Times ha dichiarato: “Non pubblichiamo immagini o altri materiali che intendono offendere deliberatamente le sensibilità religiose”. Una deontologia giornalista diversa anima le testate americane, che è  ben unita al rispetto per le sensibilità religiose. Difficile esprimere un giudizio anche perchè possono incidere i postumi dell’11 settembre,  che produce effetti nel bilanciamento tra libertà d’espressione e sicurezza. Grande parte dei partner europei degli Usa ha osservato sgomenta gli accaduti degli ultimi tredici anni,  tanto che  il parlamento della Ue ha sottolineato che il carcere speciale di Guantamano sia stato controproducente favorendo il reclutamento del terrorismo di matrice islamica. Ed è su questo equilibrio da conseguire tra libertà e sicurezza che si definirà la capacità europea di sconfiggere il terrorismo fondamentalista ed, al tempo stesso, di preservare i sani principi democratici delle nostre società. E’ necessaria una completa analisi delle dinamiche interne al jihadismo per elaborare una strategia efficace contro il terrorismo. E’ nato infatti l’Isis che ha macinato successi militari conquistando territori. Con il successo della loro strategia militare è venuta,  in rapida successione,  una strategia politica con la proclamazione di un nuovo Califfato e di un nuovo Califfo in sostituzione da quello guidato da al-Zauahiri. Questa diversa visione ha portato cambiamenti, a partire dalla strategia diversa rispetto ad Al Quaeda.  Consideriamo che  l’Isis ha  incluso anche  la parola Stato per dimostrare crescita ed efficienza.  Al Qaeda perde terreno e consenso presso le nuove leve jihadiste. Consideriamo che da Al Qaeda nascono tutti i gruppi di terroristi messi in campo dall’Isis anche attraverso i suoi  potenti mezzi finanziari. L’estremismo dell’Isis è molto attrente con il suo stendardo nero con la scritta coranica: “La Ilaha illa Allah (non c’è altro Dio al di fuori di Allah). Sembra, in sintesi, talmente forte da apparire imbattibile.

Cocis

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