Smoke caused by mortar shelling from the Syrian side of the border to the Israeli side of border, next to Israeli tanks (out of image) near the Israeli village of Alonie Habashan , in the center of the Golan Heights, on 04 November 2012. ANSA /ATEF SAFADI

Libano: Esercito conquista 30 chilometri nel primo giorno dell’operazione contro lo Stato islamico

Circa 30 chilometri quadrati di territorio liberato, 11 postazioni dello Stato islamico conquistate, 20 militanti uccisi e 10 militari rimasti feriti: sono i numeri del primo giorno dell’offensiva militare denominata “Jroud Dawn” lanciata oggi dall’Esercito libanese contro il sedicente “califfato” nelle zone al confine la Siria. Ad annunciarli e’ stato il portavoce militare libanese, colonnello Nazih Jreij, in una conferenza stampa tenuta presso la sede del ministero della Difesa. In sole 24 ore, secondo il portavoce, l’Esercito ha preso circa un terzo del territorio controllato dal gruppo jihadista, riuscendo a sequestrare anche ingenti quantitativi di armi e munizioni.

“In nome del Libano, in nome dei soldati libanesi rapiti, in nome dei martiri dell’Esercito, annuncio che l’operazione ha inizio”, ha detto stamane il comandante delle Forze armate libanesi, generale Joseph Aoun, dando il via alla missione. Contemporaneamente, il gruppo sciita libanese Hezbollah e l’Esercito siriano fedele al presidente Bashar al Assad hanno avviato un’operazione simile dal lato siriano del confine, nella catena montuosa occidentale di Qalamoun, stringendo i militanti del sedicente califfato in una morsa. Diversi L’Esercito libanese, tuttavia, ha affermato che non si sta coordinando con le forze di Assad.

Il portavoce dell’Esercito libanese, il generale Ali Kanso, ha spiegato che l’offensiva, in realta’, non inizia oggi. Lo scorso 8 agosto, infatti, il Consiglio supremo di difesa del Libano, presieduto dal presidente Michel Aoun, aveva dato il via libera all’operazione delle Forze armate per “liberare il paese dal terrorismo”. Ieri, inoltre, sei combattenti dello Stato islamico erano stati uccisi, tra cui una figura di spicco, a Ras Baalbek ed Al Qaa, nell’area orientale del paese. “Stiamo progettando questi attacchi da oltre due settimane”, ha detto Kanso, parlando dalla sede del ministero della Difesa a Beirut. “La nostra missione e’ liberare le aree di confine fino alla frontiera siriana”. Secondo il portavoce libanese, lo Stato islamico e’ senza copertura anti-area e scarseggia di munizioni, ma ha buoni cecchini e conosce molto bene la zona. Si tratta dell’ultima zona al confine tra il Libano e la Siria che secondo l’Esercito libanese e’ ancora vulnerabile agli attacchi dei gruppi armati. Il successo dell’operazione permettera’ al Libano di controllare questa parte del confine per la prima volta dall’inizio del conflitto.

La stessa area e’ stata teatro nelle ultime due settimane di una vasta offensiva militare che ha spinto il gruppo Jabhat Fateh al Sham, precedentemente noto come Fronte al Nusra, a ritirarsi in Siria. Il presidente libanese Michel Aoun sta seguendo passo dopo passo l’operazione militare “Jroud Dawn”, che prende il nome dalla zona montuosa al confine tra Libano e la Siria. Il mese scorso, Hezbollah ha costretto i combattenti di Jabhat Fateh al Sham e altri gruppi dell’opposizione siriana a lasciare le fortificazioni nelle vicinanze, in un’operazione congiunta con l’Esercito siriano. Da parte sua l’Esercito libanese, importante destinatario dii aiuti militari statunitensi, non ha partecipato all’operazione di luglio, ma si e’ impegnata a liberare la stessa zona montuosa dall’Is. Lo scorso 14 agosto, gli Stati Uniti hanno consegnato al Libano otto veicoli da combattimento Bradley (M2A2), nel corso di una cerimonia avvenuta nel porto di Beirut. Il lotto di otto mezzi fa parte di una fornitura complessiva di 32 M2A2 che verranno consegnati nei mesi successivi. Nel corso della cerimonia sono stati consegnati anche dieci veicoli blindati di artiglieria.

Negli ultimi 12 mesi Washington ha consegnato al Libano: 40 obici M198; 50 Humvees corazzati; un velivo armato Cessna; 55 sistemi di mortaio; 50 lanciatori automatici Mark-19; 1.100 mitragliatrici, di cui 800 pistole calibro 50; 4 mila fucili M4; oltre mezzo milione di munizioni; 320 visori notturni e termici; 360 radio per comunicazione sicure. Una fonte militare ha detto ad “Al Jazeera” che circa 500 combattenti del sedicente “califfato” sono nascosti nell’enclave. Secondo l’emittente qatariota, lo Stato islamico controllerebbe un’area di circa 300 chilometri quadrati tra i due paesi, di cui circa la meta’ in Libano. La zona si estende dalla citta’ libanese di Arsal e dai villaggi di Ras Baalbek e Qaa, alla periferia della regione siriana di Qalamoun, fino ad alcune della parti della citta’ siriana occidentale di Qusair.

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